«Non vogliamo CasaPound». Sono queste le parole chiave che hanno fatto da slogan al movimento spontaneo fatto soprattutto di giovani e giovanissimi studenti che oggi hanno deciso di pranzare in piazza Idria, proprio davanti ai locali che potrebbero presto diventare la sede catanese del partito politico di destra radicale di matrice neofascista. Nel quartiere Antico Corso, accanto al liceo classico Nicola Spedalieri e al Monastero dei Benedettini di piazza Dante, i lavori sono già in corso anche se non c’è ancora una data fissata per l’apertura. «Per questo – spiega preoccupata a MeridioNews Benedetta, una studentessa del liceo Spedalieri – ci stiamo impegnando, perché riteniamo sia ancora possibile evitarla».
Un incontro pacifico, quello di oggi davanti a cartocciate e ciambelle, fra una cinquantina di studenti liceali e universitari e di ragazzi del quartiere che, insieme anche ad alcuni dei loro professori, si oppongono al radicamento del gruppo locale di CasaPound nel quartiere. «L’iniziativa di oggi – dice – non è stata una vera e propria manifestazione ma semplicemente un’occasione per sensibilizzare sulla possibile futura apertura di questa sede, perché sono tante le persone che non ne sono a conoscenza o che non sono consapevoli della gravità che una cosa del genere comporterebbe per tutta la città».
Sensibilizzare, dunque, è l’obiettivo di questi giovani che puntano a raggiungere non solo i loro coetanei ma anche gli adulti che abitano o lavorano in quel quartiere. «La risposta – commenta soddisfatta la giovane studentessa – finora è stata molto positiva. Abbiamo sentito il supporto di molte persone che, come noi, non si vogliono rassegnare a questa decisione perché tutto ciò che ha a che fare con CasaPound va contro qualsiasi valore morale e costituzionale». In piazza Idria, proprio davanti al portone della possibile futura sede del partito, i giovani hanno ricordato i recenti fatti di violenza di cui gli attivisti del movimento neofascista si sono resi responsabili recentemente a Ostia e a Bari.
Un volere comune unisce questi giovani, come dice chiaramente Benedetta: «Non vogliamo che CasaPound apra la propria sede né in piazza Idria né in nessun altro posto della nostra città. Sappiamo già che con loro non si potrebbe trovare alcun punto di incontro per i valori neofascisti, razzisti, omofobi a cui credono e per le azioni spesso violente in cui li concretizzano. Anche se in questa fase, a Catania – sottolinea la ragazza – si stanno quasi nascondendo, stanno agendo sottotraccia con iniziative come il doposcuola nel quartiere per tenersi cari i residenti per i loro fini politici ed elettorali e, soprattutto, per non essere ostacolati nel loro intento di tramandare ideali neofascisti». Nell’attesa di capire se o quando la sede di CasaPound verrà aperta nel quartiere etneo dell’Antico Corso i ragazzi, anche in collaborazione con associazioni del territorio, hanno in programma altre iniziative di sensibilizzazione «per coinvolgere anche le istituzioni locali e – conclude la giovane – anche nel caso in cui la sede verrà aperta, noi non ci rassegneremo e non ci fermeremo».
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