Una cinquantina di militanti antifascisti ha percorso nel pomeriggio le vie dello shopping palermitano, in ricordo delle vittime della strage di Piazza Fontana del 12 dicembre 1969. Nel cinquantesimo anniversario della strage che costò la vita a 17 persone, nessuna dichiarazione, nessun comunicato ma alcune bandiere rosse, un tricolore con la stella rossa (vessillo delle Brigate Garibaldi) e una bandiera nera.
Gli anarchici e le anarchiche palermitane hanno invece scelto di indire un’assemblea pubblica al laboratorio Andrea Ballarò, con la proiezione del film di Matteo Bennati e Maurizio Scarcella 12/12 Piazza Fontana. E la mobilitazione anarchica proseguirà nei prossimi giorni, in vista del ricordo del suicidio di Stato Pino Pinelli e del depistaggio creato dagli apparati governativi dell’epoca che vollero coprire la matrice fascista dell’attentato alla Banca Nazionale dell’Agricoltura: il 14 dicembre ai Quattro Canti alle ore 18 ci sarà una cantata collettiva per Pinelli, mentre il 15 dicembre sempre ai Quattro Canti ma alle ore 17 e 30 è previsto un presidio e una performance di strada.
Insolita la scelta dei centri sociali palermitani, visto che negli anni passati il corteo era sempre stato aperto con uno striscione dove si era fatto riferimento alla matrice fascista della strage e al coinvolgimento dei servizi deviati di Stato. Per avere qualche info e conferma in più occorre visitare l’evento presente su Facebook dovesi legge che «Palermo ricorda il carattere stragista dello stato italiano, saggiato più volte nella storia sulla pelle del nostro popolo, e da questo ricordo conserviamo e alimentiamo la nostra pratica politica quotidiana. Oggi come allora, ogni conquista, ogni libertà, ogni speranza di un futuro migliore per tutti e tutte, passa per la distruzione delle discriminazioni, dell’odio razziale, del sessismo, passano per la lotta antifascista strada per strada, quartiere per quartiere per liberarci davvero, questa volta. Palermo non dimentica».
Il corteo composto ha sfilato in silenzio, interrotto da alcuni slogan antifascisti e dalla canzone Fischia il Vento, destando comunque la curiosità di alcuni passanti e sciogliendosi poco prima dell’arrivo a Piazza Pretoria.
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