Piazza Dante, anarchia al mercato delle pulci «Abusivi, nessun vigile e frutti di mare»

«Stamattina ci sono il doppio degli abusivi, nessun bagno, neanche un vigile. Si vendono frutti di mare e pezzi di ricambio auto anziché gli oggetti vintage. Il tutto in un giorno in cui il mercato non sarebbe dovuto neanche tenersi, visto il mancato rinnovo delle autorizzazioni». Piazza Dante, mercato delle pulci, 3 agosto. Sono il consigliere Davide Ruffino e la presidente del circolo del Pd del centro storico, Adele Palazzo, a porre ancora una volta l’attenzione sull’anarchia che regna alla tradizionale fiera dell’usato davanti al Monastero dei Benedettini. «Gli impegni che l’assessore Mazzola aveva preso 10 mesi fa quando era venuta a trovarci in consiglio di Circoscrizione erano chiari: niente abusivi, rispetto delle regole, niente sporcizia, rispetto delle categorie merceologiche, presenza dei vigili a garanzia della viabilità nel perimetro della piazza nel rispetto di chi ci abita e di chi ci lavora e infine presenza dei servizi igienici. Di questi punti non ne è stato rispettato neanche uno».

Era il 30 agosto, quasi un anno fa, quando l’assessore alle Attività produttive Angela Mazzola, dopo settimane di battaglie per scegliere la nuova location che avrebbe ospitato il mercatino, annunciava la decisione di trasferirlo in piazza Dante. Un ritorno, visto che lo spazio in cima alla salita di Sangiuliano aveva già ospitato le bancarelle nel 2005, con grandi critiche dei residenti. Successivamente era toccato a piazza Carlo Alberto, quindi a Corso Martiri della libertà. «Al posto del caos, vogliamo ordine ed eleganza – aveva annunciato Mazzola – Finora non esisteva alcuna autorizzazione da richiedere, ma solo il pagamento del suolo pubblico. Adesso invece gli operatori hanno presentato anche un’istanza in bollo, oltre alle tabelle merceologiche che hanno permesso di assegnare i posti per settori», spiegava quel giorno nella sede della prima circoscrizione, promettendo tre bagni chimici e i cestini per le cartacce. Il tutto sorvegliato da una speciale task force antiabusivi formata da municipale, polizia e carabinieri. E, a detta degli stessi residenti, nelle prime domeniche l’operazione era stata, almeno in parte, promossa.

Oggi, tuttavia, le cose non sembrano andare bene. «La piazza – denunciano Ruffino e Palazzo – già dalla sera che precede il mercato si trasforma in un bivacco di abusivi che cominciano a gettare le loro merci a terra non curanti dei rumori che possono disturbare la gente che vi abita, ma ancora peggio le vie limitrofe alla piazza si trasformano in latrina a cielo aperto, con odori sgradevoli che arrivano fino ai piani più alti, inoltre la situazione è ancor più precipitata, da quanto non sono stati garantiti i bagni pubblici». Il consigliere e il segretario del circolo Pd puntano inoltre il dito contro la tipologia di merce venduta. «Si dovrebbero trovare oggetti d’epoca, vintage, invece si smerciano prevalentemente cd masterizzati, copertoni, pezzi di ricambio per auto, autoradio di dubbia provenienza e frutti di mare». Con buona pace degli operatori turistici all’interno del Monastero dei Benedettini che, denunciano i due, «hanno visto dimezzarsi sia gli incassi che la presenza dei turisti e più volte si sono visti cancellare prenotazioni di interi pullman che non potevano raggiungere la piazza».

Ruffino, infine, afferma di non aver ricevuto ancora risposta alla richiesta di visionare i verbali di sequestro e le multe elevati dalla polizia municipale tra ottobre e marzo in piazza Dante durante il mercatino. «Chiediamo – concludono i due – che l’assessore Mazzola si assuma le responsabilità di quello che è frutto delle sue decisioni e trovi al più presto soluzione a questo dramma nel rispetto degli abitanti della zona, degli operatori culturali del Monastero, di chi crede nelle regole e nel buon vivere civile, ma soprattutto nel rispetto di un quartiere che sta cercando di reagire alla umiliazione che ormai l’accompagna da anni come gli arrusti e mangia all’Antico Corso o ai tesori dimenticati contenuti nell’area della Purità».

Salvo Catalano

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