Da questa mattina, i cardiologi Maria Vittoria Catalano e Giovanni Vintaloro sono assegnati al reparto di Medicina dell’ospedale di Piazza Armerina, per assicurare l’attività cardiologica. Il servizio sarà rivolto ai pazienti per le consulenze interne, la preparazione agli interventi chirurgici e prevederà anche la disponibilità nel pronto soccorso. La disposizione, a firma del direttore sanitario dell’Asp 4 di Enna, Emanuele Cassarà, arriva dopo un incontro con l’assessora regionale agli Enti locali Luisa Lanteri, il presidente della commissione consiliare Sanità Concetto Arancio e il sindacalista della Federazione sindacati indipendenti di Enna Maurizio Libro.
L’integrazione del servizio di cardiologia all’interno dell’unità complessa di medicina nasce «per superare le disposizioni della nuova rete ospedaliera», in seguito alla quale il nosocomio di Piazza Armerina è stato trasformato in un ospedale di base. «Questo – precisa Arancio – ha comportato la perdita del reparto Cardiologia. Per evitare la chiusura del servizio, abbiamo proposto a due cardiologi di prestare servizio nel reparto di medicina». Ciò permetterà ai cittadini di «non spostarsi a Enna o verso altre strutture». L’unico problema resta la pronta disponibilità. «I due medici non potranno garantire 30 giorni di reperibilità – spiega Arancio -. Quindi, nei giorni in cui i cardiologi saranno reperibili garantiranno il servizio sia al pronto soccorso che ai reparti. Quando non lo saranno si continuerà a utilizzare, come facciamo da anni, la rete di tele-cardiologia, un sistema che consente al cardiologo dell’unità operativa di Enna di inviarci il risultato del referto online». Arancio poi annuncia che si sta lavorando alla possibilità di «richiedere un terzo cardiologo».
L’incontro è servito anche ad assegnare al presidio due infermieri, mentre è stato predisposto un documento per la stabilizzazione dei medici precari a seguito dell’ultima comunicazione dell’assessore Gucciardi che ha dato l’imput a tutte le Asp siciliane di iniziare le procedure. Anche se per l’avvocato Giampiero Alfarini, attivista pentastellato, sulla stabilizzazione dei medici non ci sarebbe nulla di concreto. «I documenti – dice – parlano chiaro. Come si evince dall’atto deliberativo dell’Asp si tratta di proposte migliorative in attesa di autorizzazione regionale che, a due mesi dalla fine della legislatura, non potranno nemmeno essere discusse in commissione Sanità ma vengono spacciate come cose in via di esecuzione».
Da punto di viste del legale, si tratta del «solito mega spot elettorale» a discapito della salute dei cittadini. «La nuova rete ospedaliera ha soppresso il reparto di Cardiologia, ma finora la dottoressa Catalano aveva garantito un servizio essenziale di cardiologia con l’obbligo della reperibilità». E aggiunge: «Con l’assegnazione dei cardiologi a medicina viene meno l’obbligo della reperibilità. E ci si è dimenticati di dire che, non esistendo più la cardiologia, se i medici non sono in servizio non sono reperibili. Riteniamo dunque – conclude Alfarini – che a Piazza Armerina gli infarti non debbano avvenire al di fuori degli orari previsti».
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