«La Regione ha voluto fare la prima della classe e si è ritrovata fuori dalla classe stessa». Ne è convinto il sindaco di Palermo e presidente dell’Anci Sicilia, Leoluca Orlando, intervenuto questa mattina nella sala gialla di Palazzo dei Normanni, dove si è tenuto il convegno organizzato in occasione dell’Asael, l’associazione degli amministratori locali. Secondo Orlando, «50 anni fa si ribadiva, con una grande intuizione che oggi appare quasi profetica, l’importanza di coniugare cultura e amministrazione. Questo è stato il lascito più importante di Piersanti Mattarella, che ribadiva l’importanza di condividere con gli amministratori locali una visione. Mi pare un tema di grande attualità in un momento in cui non si comprende che il gioco istituzionale di scontro in base al primato dell’Europa sull’Italia e dell’Italia sulle amministrazioni locali, è un gioco suicida».
Un gioco che può essere fermato soltanto costruendo una «Europa di minoranze – continua Orlando – in cui nessuno è maggioranza e prevarica. Ma dobbiamo costruire anche un’Italia in cui lo stato non venga considerato uno spazio chiuso, né una sorta di nemico delle autonomie locali. La vera democrazia è l’unione di minoranze, l’unione di debolezze, che è il modo migliore per evitare un populismo che serve solo a mandare tweet, a lanciare slogan e ad affermare oggi i muscoli di qualcuno che sarà domani vittima dei muscoli di qualcun altro».
Un ragionamento che il primo cittadino del capoluogo lega alla notizia di questa mattina, a proposito della bocciatura da parte del Ministero dell’Ambiente, del piano rifiuti targato Musumeci. «La bocciatura del piano rifiuti – attacca – è la conferma di tutto questo. Io credo che sia necessario che ci sia un clima di collaborazione tra le istituzioni che si impegnano nel settore dei rifiuti. La Regione la smetta di decidere cosa devono fare i sindaci senza neanche consultarli, perché poi si troverà un ministro che dirà di smetterla di approvare piani dei rifiuti farlocchi. Vogliamo provare a collaborare? Per quale motivo la Regione ha emanato una lettera il 28 marzo senza raccordarsi prima col ministero dell’Ambiente, con quale poteva trovare soluzioni meno traumatiche? E per quale motivo la Regione vara un piano dei rifiuti senza consultarsi preventivamente col ministero dell’Ambiente? Quando si vuole fare i primi della classe, si scopre che si rimane fuori dalla classe».
Orlando si è anche soffermato sulla situazione cittadina, appesa al destino della discarica di Bellolampo, dove «la situazione – assicura – è assolutamente sotto controllo. Certo – ammette anche – ci sono ritardi molto gravi nella realizzazione della settima vasca che la Regione, dicendo che avrebbe risolto tutti i problemi, si è assunta l’incarico di realizzare, ma siamo ancora qui ad attendere». Intanto a Palermo la differenziata, seppur in lieve aumento, non decolla. «Non sono contento, deve aumentare di più. Siamo impegnati – conclude – perché ci sia un progressivo aumento delle abitudini e della civiltà dei palermitani e dell’efficienza dell’azienda Rap». Tra le proposte in cantiere, anche quella dell’acquisto di nuovi mezzi per la Rap, la municipalizzata che si occupa della gestione dei rifiuti, e la creazione di nuovi centri comunali di raccolta, analoghi a quello di Brancaccio, che ha riscosso successo tra gli abitanti del quartiere.
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