«L’impresa di Reggio Calabria Interdata Cuzzola Srl, per 30 mila euro, scriverà il piano di riequilibrio finanziario del Comune di Catania, sostituendosi alla giunta, alle organizzazioni sindacali, ai consiglieri comunali e alle associazioni cittadine». È questa la denuncia fatta da Catania Bene Comune in merito alla decisione della giunta del sindaco Enzo Bianco, di esternalizzare la redazione della delibera per il documento contabile. Piano che l’amministrazione ha voluto adesso spalmare su trent’anni, anziché sui dieci inizialmente previsti, scatenando ulteriori polemiche politiche.
Il piano di riequilibrio è una procedura con cui l’ente, dal 2013, si è impegnata a ridurre le uscite e ad aumentare le entrate per recuperare le risorse utili a chiudere i bilanci pagare il debito contratto con lo Stato – che ha prestato all’ente dei soldi per evitare il dissesto economico-finanziario. Tutto ciò si ripercuote sulla vita della città principalmente con le tasse innalzate ai massimi consentiti per obbligo di legge. Inoltre, in questa condizione, spesso è la Corte di Conti a dover autorizzare le spese.
Affidando l’aggiornamento del documento a un soggetto esterno, questo il timore paventato dai critici, si rischierebbe di ottenere una formulazione burocratica di un provvedimento che ha invece natura comunque politica. «La discussione e la redazione dei documenti di programmazione economica, in democrazia dovrebbero toccare agli organismi istituzionali eletti, dovrebbero passare da una concertazione con le parti sociali, dovrebbero coinvolgere i consigli di municipalità – dicono da Catania Bene Comune – e dovrebbero prevedere la partecipazione di cittadini e associazioni».
Già due anni fa l’amministrazione comunale aveva provato ad esternalizzare il piano di rientro affidandolo al Centro Studi Enti Locali. L’operazione saltò dopo l’intervento di associazioni del territorio che avevano notato un conflitto d’interessi in quanto Fabio Sciuto, il presidente del collegio dei revisori dei conti, è componente della società. Qualcosa di analogo viene anche oggi richiamato da Catania Bene Comune: «La Interdata Cuzzola Srl – si legge nella nota del movimento – è legata a Enzo Cuzzola, attualmente assessore al bilancio del Comune di Messina, che è stato collaboratore del Centro Studi Enti Locali. Un intollerabile conflitto d’interessi».
«L’amministrazione comunale di Catania non ha delegato nulla ad alcun privato riguardo i conti pubblici – dichiara l’assessore al Bilancio Salvo Andò in una nota di replica – Chi lo afferma è disinformato, non conosce le leggi e i fatti oppure parla in malafede, per il proprio tornaconto politico. Il piano di rientro – si legge – è elaborato dalla ragioneria generale secondo l’indirizzo politico dell’amministrazione, reso pubblico e aperto al confronto con la città, approvato dalla giunta che lo trasmette al consiglio comunale. Qui viene discusso e dibattuto, pubblicamente e in maniera trasparente, eventualmente emendato e modificato e, infine, approvato».
Stando a quanto afferma l’assessore Andò, dunque, alla società Interdata Cuzzola Srl non sarebbe stata affidata la redazione del piano di rientro, bensì «ci si giova di professionalità e competenze esterne per avere assistenza tecnica specialistica. Quasi tutti i Comuni in predissesto utilizzano questo tipo di figure di supporto tecnico, per aiutare gli uffici di ragioneria gravati da scadenze sempre più stringenti delle vari normative».
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