Due nidi di cicogna bianca di quasi due metri di diametro recuperati e messi in sicurezza nella Piana di Catania grazie a un intervento di Enel Distribuzione in collaborazione con Lipu Catania, la Lega italiana protezione uccelli. Non poteva essere celebrato meglio di così il cicogna day dell’8 giugno, solo due giorni dopo il salvataggio degli animali da una morte quasi certa. Un salvataggio lungo due ore raccontato poi sulla pagina Facebook della Lipu che, tra tanti messaggi di solidarietà, ammirazione, approvazione e stima per il lavoro dei volontari e degli addetti Enel, ha attirato anche chi ha accusato gli attivisti di «finto buonismo».
«Mi dispiace che il nostro messaggio sia stato interpretato in modo negativo – commenta subito Giuseppe Rannisi, delegato della sezione catanese di Lipu – In passato mi è capitato di vedere personalmente un nido di cicogna bruciato alla zona industriale di Catania, con all’interno due cicognini carbonizzati. Per questo sono fondamentali questi tipi di intervento, soprattutto quando vengono concordati con noi della Lipu».
Fatto nel periodo sbagliato, infatti, l’intervento sarebbe potuto risultare persino fatale per gli animali appena nati. È importante evitare il periodo della cova delle uova, che a causa del disturbo sarebbero state abbandonate o si sarebbero raffreddate eccessivamente facendo morire gli embrioni; quando i cuccioli sono troppo piccoli, perché si sarebbero potuti trovare in difficoltà per il freddo; o quando sono già grandi abbastanza da potersi gettare dal nido.
«Gli operatori dell’Enel hanno atteso il momento più adatto e meno problematico per le cicogne – spiega Rannisi –. Ci eravamo sentiti telefonicamente a inizio aprile e l’intervento è stato posticipato ai primi di giugno proprio per non mettere a rischio il nido e i suoi abitanti. Dovrebbe succedere lo stesso quando si potano gli alberi o quando si puliscono le spiagge, senza rischiare di arrecare danno alla natura. Molti interventi fatti nel periodo sbagliato, infatti, causano molti problemi, mentre gli stessi interventi effettuati nel periodo corretto raggiungono gli obiettivi prefissati, magari anche con vantaggi ecologici e di rispetto della vita degli altri, animali in primis».
I tecnici dell’Enel hanno rimosso alcuni rami dal nido che si protendevano verso i cavi elettrici, mettendo una guaina per isolare i conduttori. «Un esempio virtuoso – sottolinea Rannisi – di come la collaborazione per la tutela della natura offra vantaggi a tutti, dalla riduzione del rischio di interruzione di energia elettrica qualora i rami venissero in contatto con i cavi in determinate condizioni atmosferiche alla riduzione del rischio di incendio del nido della cicogna».
È il primo intervento di questo tipo che si effettua a Catania, in termini di messa in sicurezza con apposizione di guaine. «Finora – spiega Rannisi – sono stati sagomati i nidi ed è stata fatta solo la pulizia dei rami, ma stiamo cercando di fare degli interventi più completi con altri sistemi che possano proteggere ancora meglio i nidi». Che in Sicilia si trovano soprattutto tra la piana di Catania e la piana di Gela, dove sorgono intere colonie. «Ormai le seguiamo dagli anni Novanta e quindi per noi è facile individuare i vari nidi. Siamo partiti con una o due coppie, poi sono aumentate e visto che nidificano vicine le une alle altre ci si accorge subito se ci sono nidi nuovi, anche perché sono molto grandi». Mal che vada si possono sempre seguire i tralicci della media tensione, i luoghi maggiormente scelti dalle cicogne per sistemare i loro nidi. Che sembra quasi siano a conoscenza che lassù, a 20 metri di altezza e circondati dall’alta tensione, le minacce siano minori.
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