Non solo tumori e malformazioni neonatali, come vi abbiamo raccontato in questo articolo, ora a Gela si palesa, in maniera tragica, anche il disastro ambientale. Stamattina si è scoperto uno sversamento di greggio che dal fiume della città ha già raggiunto il mare. Le immagini, come potete vedere, sono terribili.
Intanto, mentre sul posto ci sono tecnici e forze dell’ordine, il Presidente della Regione Rosario Crocetta, fa sapere che convocherà “immediatamente l’Eni, l’Asp, l’Arpa, l’assessorato alla Salute e al Territorio e Ambiente, giovedì prossimo, per approfondire le ragioni di questo ennesimo incidente ambientale, su quali investimenti immediati intende promuovere la raffineria per risolvere la situazione in maniera definitiva.
“L’ennesimo episodio di sversamento a mare di petrolio proveniente dalla raffineria di Gela, all’indomani di una giunta di governo che proprio a Gela ha stabilito di potenziare nelle aree industriali siciliane le strutture di prevenzione sanitaria e cura sulle malattie tipiche dell’industrializzazione, obbliga il governo della Regione ad elevare il livello di soglia dei controlli da effettuare in quei siti” aggiunge Crocetta. E sarebbe ora. Come vi abbiamo detto ieri, i dati sui danni prodotti alla salute e all’Ambiente, sono ampiamente conosciuti almeno dal 2008, quando per la prima volta la Procura di Gela, incaricò il Cnr di condurre il primo studio ufficiale. Finora non è stato fatto nulla.
Gela come Taranto? No, peggio e non da ora
(foto di Emanuele Amato)
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