Peter Riccobono e le sue grigliate sui pedali «Avevo perso il lavoro, ho dovuto reinventarmi»

Nell’attuale momento in cui il collasso sociale ed economico affligge molti, c’è chi resta a galla con la sola forza d’animo, linfa vitale rigenerante, è il caso questo di Peter Riccobono e della sua panineria-grill a pedali. «Ho perso il lavoro anni fa. Vendevo vino sfuso e birra in lattina in un piccolo negozio, poi le cose cominciarono ad andare a rilento, non stava andando più bene quindi decisi di chiudere, pentendomene subito dopo. I locali erano ormai stati riaffittati quando ci ho ripensato, così mi sono ritrovato confuso e in mezzo alla strada. Avrei potuto lavorare con la mia famiglia nel settore degli impianti audio ma quella roba non faceva per me, mi sentivo distrutto». Madre tedesca, cuore palermitano, una strana combinazione per un uomo che si è trovato a dovere ripartire da zero. «Ero sempre in contatto con parenti e amici tedeschi, li ho sempre mantenuti grazie al fatto che, i miei genitori, mio padre in particolare, ha continuato nel tempo a collaborare nel settore audio con alcune ditte tedesche, così ho tentato di prendere spunto e informarmi su ciò che succedeva laggiù. Guardando su Internet ho visto questa cosa che andava tanto in strada, così ho contattato una ditta che costruiva queste biciclette particolari dove si poteva grigliare la carne, un po’ come i carretti di pane e panelle e sfincione qui a Palermo diciamo. Ho promesso a me stesso che sarebbe stata una cosa provvisoria, intanto avrei cercato qualcos’altro per riaprire il locale ma non sono più riuscito a farlo».

Una nuova connessione tra le sue origini e Palermo stessa. Peter Riccobono crea così un nuovo modello lavorativo. Si trattava di cibo, ma era qualcosa di differente dal solito. «Burocraticamente all’inizio è stato difficilissimo, non mi hanno dato un’autorizzazione aperta, la vendita ambulante ha parecchi vincoli. Via Emerico Amari, piazza Politeama, piazza Massimo, le zone più in vista, le più centrali e turistiche non sono transitabili, quindi diciamo che questa licenza non serve a un bel niente, non puoi andare da nessuna parte, devi operare quasi nell’ombra, così ho scelto di lavorare la sera con i locali». E per Peter la prima volta è stata quattro anni fa con il Bicchierino, «Alessandro Di Dio, il titolare – aggiunge – in occasione degli Europei mi ha invitato a posizionare la mia bicicletta con griglia davanti al suo locale e da lì è iniziato il mio nuovo percorso». Adesso Riccobono è riconosciuto, quasi come una mascotte dei locali alternativi della movida palermitana. «Mi è andata bene – conclude – io da ragazzino ho sempre ascoltato musica metal, d’altro canto parteggio per quelle scene lì. Il mio logo Mega Grigliata l’ho copiato da quello dei Metallica – ride – la citazione ‘Grill’Em All invece l’ho rubata da un’organizzazione americana di vendita di panini». 

Un grigliatore alternativo, dunque, che però si tiene alla larga dai posti più confusionari. «È chiaro che io principalmente devo pensare alle vendite, se non lavoro e non vendo non riesco a vivere – conclude – però, devo dire che preferisco svolgere la mia attività nelle zone alternative, mi stimolano di più. Nelle zone di maggiore confusione, dove potrei andare, spesso vengo colpito da una totale mancanza di educazione. Riguardo ai miei prodotti invece, non sono dei semplici salsicciotti come quelli che trovi nei banchi dei discount. Sono salsicce tedesche originali, un tipo affumicato, un tipo semplice, il pane invece è il tipico semprefresco palermitano, questa fusione fa la differenza secondo me e la gente apprezza».

Turi Messineo

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