Pesca, Crocetta ha promesso il ristoro economico a 50 marittimi. L’ha già dimenticato?

UN’ATTESA LUNGA OLTRE 12 MESI, QUELLA DEGLI EQUIPAGGI E DELLE LORO FAMIGLIE DEI MOTOPESCHERECCI “SIRRATO”, “BOCCIA II°”, “MAESTRALE”, “GIULIA PG”, “FLORI” E “DANIELA L” PER L’INDENNIZZO DI CIRCA TRE MILA EURO A MARITTIMO. OLTRE IL DANNO LA BEFFA. NON SOLO IL SEQUESTRO DA PARTE DELLE AUTORITA’ LIBICHE E TUNISINE, MA ANCHE L’INERZIA DEL GOVERNO REGIONALE

Nel marasma generale della politica siciliana che litiga sulle poltrone per un posto in Giunta, dimenticando che la Sicilia va a rotoli ed i siciliani verso la deriva della povertà, succede che il presidente della Regione siciliana dimentichi gli impegni assunti in prima persona con i cittadini della sua terra. È un caso isolato? Intanto a Mazara del Vallo le famiglie dei marittimi sono disperate non sapendo più a quali santi rivolgersi.

Si respira un’aria di cocente delusione nella città un tempo capitale europea della pesca ed ora soffocata da una crisi irreversibile, ma la vicenda degli equipaggi tranquillizzati “a parole” dal presidente della Regione è di quelle che non ammettono ulteriori giustificazioni.

Il sostegno economico di circa tre mila euro per marittimo, promesso dal presidente della Regione Rosario Crocetta a cinquanta famiglie dei componenti degli equipaggi delle sei imbarcazioni sequestrate tra il 2012 ed il 2013 da Libia e Tunisia dopo oltre un anno non si è ancora materializzato. Eppure dodici mesi appaiono come un tempo congruo per avviare l’iter amministrativo ai fini del pagamento di quello che lo stesso Crocetta ha chiamato intervento di solidarietà economica.

Quel che è peggio è che uno dei pescherecci, il “Daniela L”, continua ad essere sotto sequestro in Libia. Il natante, ricordiamolo, è stato sequestrato da una motovedetta libica il 7 novembre 2012 in acque internazionali e trasferito al porto di Bengasi, restando lì ormeggiato fino ad oggi.

Sono due le storie che s’intrecciano. Da un lato la paradossale vicenda del sostegno economico promesso e mai erogato dal presidente Crocetta alle stesse famiglie dei marittimi in occasione della partecipazione, a Mazara del Vallo, del governatore alla Santa Messa natalizia nel 2012 celebrata dal vescovo della città, monsignor Domenico Mogavero. Una cifra che si aggira sui cento cinquanta mila euro nel complesso che il Governo regionale non riesce a garantire a chi ha subito danni economici da azioni unilaterali alle quali l’Italia non ha mai saputo o voluto porre rimedio.

Dall’altro il peschereccio “Daniela L” impantanato nelle lotte intestine che interessano la Libia da mesi e che ha registrato il continuo rinvio del tribunale militare di Bengasi della data di udienza ai fini del rilascio del natante. A nulla sembrano valere le buone relazioni vantate dal presidente Crocetta col mondo arabo, visti i risultati.

Su quest’ultimo versante gli altri natanti sequestrati nel tempo sono comunque rientrati a vario titolo a Mazara del Vallo. Si tratta dei Motopescherecci “Sirrato”, “Boccia II°”, “Maestrale”, “Giulia PG” e “Flori”.

Resta aperta, invece, la vicenda economico-sociale che interessa, come dicevamo, cinquanta famiglie.

Alla fine de 2013, dopo un anno, l’Amministrazione regionale ha emanato un decreto per l’impegno delle somme, ma l‘iter è fermo ed i marittimi non possono percepire la piccola somma come ristoro dovuto all’interruzione temporanea dell’ordinaria attività di prelievo alieutico riconducibile al periodo di arresto dei natanti a causa del sequestro.

Un esempio della Sicilia che non va, l’ennesima pagina triste per la pesca siciliana abbandonata oramai da anni a se stessa.

La vicenda che consegna alle cronache la condizione economica precaria dell’armatore del motopeschereccio “Daniela L” e dei dieci membri di equipaggio, privi da oltre un anno dei mezzi di sostentamento a causa del sequestro.

Il tutto a confermare la lontananza del Governo regionale dai reali problemi dei siciliani.

 

Giuseppe Messina

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