No al piano di soppressione delle linee bus avviato dopo l’entrata a regime del tram a Palermo. A far sentire la propria voce sono cittadini e studenti che, con una petizione ed un esposto già pronto da presentare in Procura, si preparano a dar battaglia all’amministrazione comunale. Al centro delle proteste i disagi delle periferie tagliate fuori da questa riorganizzazione. La raccolta firme già ha raggiunto il primo traguardo delle mille sottoscrizioni chiedendo la tempestiva riattivazione delle linee. «Chiediamo con forza – dice il presidente della quarta circoscrizione Silvio Moncada – l’immediato ripristino delle linee bus soppresse soprattutto nelle zone di Borgo Molara, Boccadifalco, Baida e Medaglie D’Oro».
Nei giorni scorsi il Comune dopo un sopralluogo congiunto con i tecnici della Regione, ha emanato un’ordinanza per ripristinare la linea 364, che collega Borgo Molara e via Aquino al parcheggio Basile. La linea era stata sospesa per motivi di sicurezza della viabilità. Per Moncada il provvedimento ha prodotto «una serie infinita di restrizioni alla viabilità di Borgo Molara che hanno creato malumori tra commercianti e residenti della zona. Restano a piedi, peraltro, centinaia di studenti a causa della mancanza di collegamento con la parte alta di corso Calatafimi, prima assicurato dalla 906, adesso soppressa». Domani nei locali della quarta circoscrizione si terrà, su richiesta dei residenti delle periferie, una seduta straordinaria del consiglio di circoscrizione, alla quale saranno presenti l’assessore alla Mobilità Giusto Catania e i vertici dell’Amat.
Sull’argomento mobilità le richieste dei cittadini non si fermano non ultima quella del ripristino di un biglietto unico Amat-Trenitalia. Il vicepresidente della III circoscrizione di Palermo, Dario Chinnici, lancia una petizione per chiedere al Comune di Palermo di sollecitare le due aziende ad introdurre al più presto un singolo biglietto per utilizzare tutti i mezzi pubblici palermitani.
«Oggi per spostarsi e utilizzare più mezzi di trasporto – commenta Chinnici – si è costretti a pagare il biglietto Amat (€ 1,40) e in più il biglietto a Trenitalia (€ 1,50). Questa non può essere definita mobilità sostenibile ma insostenibile. Chi da Borgo Nuovo arriva con il tram alla Stazione Notarbartolo e volesse andare a Piazza Indipendenza prendendo il passante deve necessariamente fare un secondo biglietto. In pratica per fare andata e ritorno ci vogliono 6 euro. Un costo insostenibile che disincentiva l’utilizzo del mezzo pubblico e che rende così anche inefficace l’azione della ZTL».
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