Per i cani randagi di Paternò servirebbero circa 25mila euro l’anno, tra croccantini e antiparassitari. «Da tempo chiediamo fondi all’amministrazione comunale che, per il 2020, ha intenzione di inserire 8.000 euro, soldi che sarebbero necessari a coprire le spese di appena quattro mesi». A fare i conti è il presidente dell’associazione Cuori Randagi Massimo Anicito che ha partecipato anche alla seduta del consiglio comunale straordinario aperta anche alle realtà animaliste del territorio.
«Il resto della somma necessaria, dunque – lamenta Anicito – sarebbe comunque a carico delle associazioni». Un problema che torna in città quello del randagismo e che, durante il civico concesso, ha anche acceso gli animi creando diatribe verbali tra maggioranza e opposizione. Quel che rimane ai volontari, però, è soprattutto l’amaro in bocca. «Il sindaco Nino Naso sembra essere sordo di fronte alle nostre richieste – è il duro commento del presidente dell’associazione Uniti per gli animali (Upa) Giuseppe Panassidi – Al momento, sono i volontari a prendersi cura di una sessantina di cani randagi ma, vista la delusione per le risposte dell’amministrazione – continua – stiamo considerando anche di riconsegnare al primo cittadino le chiavi dell’ex macello che usiamo come ricovero per gli animali».
Altra mancanza rilevata dalle associazioni riguarda proprio questo luogo: l’ex macello di via Fonte Maimonide sarà presto oggetto di interventi di riqualificazione. «A quel punto, dove saranno ricollocati i randagi?», si chiedono le realtà locali. L’amministrazione avrebbe individuato un terreno comunale in via Verga e approvato la delibera che prevede un avviso pubblico di manifestazione di interesse affinché l’area venga concessa in comodato d’uso gratuito alle associazioni.
È stato il vicesindaco Ezio Mannino a specificare che «l’amministrazione comunale ha lavorato e continua a farlo: per la logistica, è stato individuato un terreno e stiamo lavorando per trovarne altri. A marzo – continua – vogliamo portare il bilancio 2020 in Consiglio e abbiamo inserito per il randagismo più risorse rispetto al passato».
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