L’indiscrezione è pesante: sembrerebbe che nel Bilancio di previsione 2015 del Comune di Palermo lo stanziamento per gli oltre mille e 700 operai della Gesip ammonti a 30 milioni di euro circa, a fronte di un fabbisogno che è almeno doppio. Tutto questo mentre si parla di tagli alle risorse per la Cassa integrazione destinate alla Sicilia.
Per i lavoratori di questa società, controllata dal Comune, potrebbe essere un problema. Perché con la metà (o giù di lì) delle risorse finanziarie e senza Cassa integrazione la prospettiva, per una parte di questi operai, diventa problematica. A meno che non diventi realtà il passaggio di una parte di una parte di questo personale nelle altre società partecipate dallo stesso Comune del capoluogo dell’Isola.
Insomma, tra notizie e indiscrezioni, per alcune categorie di lavoratori che operano a Palermo nella pubblica amministrazione lo scenario non sembra tranquillo.
In altra parte del giornale diamo notizia di problemi per i lavoratori del Coime (ex dl 24). Ora l’indiscrezione di un appostamento, nello schema di Bilancio comunale 2015, che, se confermato, sarà insufficiente per pagare gli oltre mille e 700 dipendenti della Gesip.
Superfluo precisare che, in entrambi i casi, si tratta di tagli di risorse finanziarie decisi a Roma. Nel caso del Coime, a togliere fondi è la Commissione Bilancio e Finanze della Camera del deputati (anche se non si tratta di un provvedimento definitivo, perché l’ultima parola la pronuncerà il Parlamento nazionale). Nel caso della Gesip la proposta è del Consiglio comunale, ma è il frutto – ribadiamo: qualora dovesse essere confermata – di tagli operati sempre da Roma. Perché è sempre il Governo nazionale di Matteo Renzi che ha deciso di ridurre i fondi per i Comuni.
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