Certo che questo Bersani è un personaggio. Come i vecchi democristiani, riesce a parlare per ore senza dire assolutamente nulla. Con una differenza, però: che al tempo della Dc, bene o male, tutti riuscivano a conciliare il pranzo con la cena. Mentre oggi il segretario del Pd fa finta di non sapere che la maggioranza delle famiglie italiane non arriva alla fine del mese.
Ma al signor Bersani, di questo, della povertà che cresce di giorno in giorno, non gliene può fregare di meno. Lunica cosa certa è che Bersani con il suo Pd – forse il peggiore Partito della Sinistra italiana dal 1992 ad oggi – vuole lasciare lItalia così comè: in ostaggio allUnione Europea controllata dalle banche e dai poteri finanziari che non hanno nulla, ma proprio nulla a che vedere con lUnione Europea sognata da Gaetano Martino e da Altiero Spinelli.
Proprio ieri il nostro giornale ha pubblicato uninchiesta del nostro Alessandro Mauceri. Da dove viene fuori che oltre il 40 per cento del Prodotto interno lordo dellUnione Europea finisce alle banche. In pratica, invece di sostenere le imprese e di aiutare le famiglie, lUnione Europea foraggia le banche indebitate perché gestite da banchieri incapaci.
Questi sono i fatti. E di questo, nel suo tour elettorale, il signor Bersani non parla. E il motivo cè: una banca non esattamente estranea al Pd – il Monte dei Paschi di Siena – ha avuto dallo Stato quasi 4 miliardi di euro in prestito. Soldi che sono stati tolti dalle tasche degli italiani per sostenere i debiti del Monte dei Paschi di Siena. Guarda caso, è la stessa cifra che il Governo Monti (sostenuto anche da Bersani) ha tolto agli Italiani con lImu. Che strana coincidenza!
Se una cosa del genere lavesse fatta una banca meridionale o, peggio, una banca siciliana si sarebbe gridato allo scandalo. Immaginate quali e quante accuse sarebbero piovute addosso a una banca siciliana: incapaci, ladri e mafiosi.
Anche di questa scandalosa vicenda Bersani non parla. Ci regala un po di filosofia spicciola sulle Fondazioni bancarie. Una faccia tosta che più tosta non si può.
Bersani vuole vincere le elezioni per lasciate tutto come si trova oggi: lItalia nellUnione Europea, le banche che inghiottono oltre il 40 per cento del Pil della stessa Unione Europea e, magari, alla fine, salviamo anche il Monte dei Paschi di Siena.
Del resto, non è che stiamo parlando del Banco di Sicilia o della Sicilcassa? Parliamo del Monte dei Paschi di Siena che, con la protezione della Banca dItalia – ovvero di una elle peggiori istituzioni pubbliche della storia dItalia e, di certo, nei fatti, la più antimeridionale delle istituzioni pubbliche di questo nostro sempre più scassato Paese – può fare quello che vuole.
In più, una volta vinte le elezioni, Bersani vuole andare a governare il nostro Paese con luomo che ha massacrato lItalia e gli italiani: Mario Monti. Il tutto nel nome della sinistra
Il signor Bersani è venuto anche in Sicilia. Qualche sera fa è stato a Palermo. Nella nostra Isola, oggi, ci sono due grandi emergenze: il Muos di Niscemi e lelettrodotto che Terna sta costruendo nella Valle del Mela. Due mostri elettromagnetici che rischiano di pregiudicare la salute delle popolazioni che vivono in queste due area della nostra regione.
Non a caso, da mesi, gli abitanti di Niscemi e del circondario e gli abitanti della valle del Mela, in provincia di Messina, lottano per non morire di leucemia. Ma per il signor Bersani in versione siciliana il Muos di Niscemi e lelettrodotto della Valle del Mela non sono argomenti degni di nota.
Il signor Bersani è venuto in Sicilia perché pensa che i siciliani lo voteranno in massa. In un momento di estasi, il segretario nazionale del Pd ha anche detto che il suo Partito, in Sicilia, vincerà come ha vinto le elezioni regionali.
Qualcuno – e tra questi il nostro giornale – gli ha fatto notare che il suo Partito, in Sicilia, alle ultime elezioni regionali, ha perso circa 200 mila voti.
Perché, davanti allevidenza dei numeri, Bersani si è lasciato andare a unaffermazione del genere? Semplice: perché Bersani crede che tutta lesperienza politica del presidente della Regione, Rosario Crocetta sia unappendice del Pd.
O meglio, per essere precisi, è quello che gli hanno fatto credere alcuni dirigenti del Pd siciliano, Giuseppe Lumia in testa. Questo, grosso modo, il ragionamento che Lumia e compagni devono aver illustrato a Bersani: Crocetta ha dato vita a un Movimento – il Megafono – che cresce di giorno in giorno. Questo Movimento si presenta alle elezioni politiche solo al Senato in apparentamento con il Pd. Lumia è il capolista. Dunque il Megafono è cosa del Pd.
Secondo noi, egregio signor Bersani, lei sta prendendo due grosse cantonate. In primo luogo, Lumia, nel Megafono, non lo sopporta nessuno. E se la gente si avvicina a Crocetta e al Megafono è perché si aspetta atti e fatti politici diametralmente opposti ai fatti e agli atti che giornalmente compiono i capi del Pd siciliano impersonati da Lumia. Questa è una contraddizione in termini che, se non verrà affrontata da Crocetta, presto esploderà.
La seconda cantonata che lei prende, signor Bersani, la gusterà allapertura delle urne, quando si accorgerà che cosa le riserveranno gli elettori siciliani. Gliene forniamo un anticipo a mo di antipasto.
Qui in Sicilia la maggior parte degli ex democristiani voterà per lUdc. I moderati di centrodestra voteranno per il centrodestra. I grillini voteranno per il Movimento 5 Stelle. Mentre gli elettori di Sinistra, nella stragrande maggioranza dei casi, voteranno per Rivoluzione Civile di Ingroia e non per il Pd. Al suo Partito, in Sicilia, rimarranno solo i voti di apparato. Il voto di opinione se lo può dimenticare.
Il suo partito, che in Sicilia, alle ultime elezioni, come già ricordato, ha perso circa 200 mila voti, dovrà fronteggiare un nuovo avversario che alle regionali non cera: Rivoluzione Civile di Ingroia.
Non solo. Il suo Partito, in tutta Italia – e quindi anche qui in Sicilia – ha dovuto cedere la Cisl al suo amico Mario Monti. Sa che significa questo nella nostra Isola? Che il suo Partito perderà una caterva di voti: tutti i voti delle clientele della Cisl, che in Sicilia, ci creda, sono numerose.
Non sappiamo se le hanno spiegato tutte queste cose. Ma sappia che il suo Partito, in Sicilia, negli ultimi quattro anni ha rappresentato con successo il peggio della politica: laccordo con il Governo di Raffaele Lombardo e le sue clientele (per la regia di Giuseppe Lumia e Antonello Cracolici), il “no” al referendum sul Governo Lombardo chiesto dalla base del suo Partito (referendum che il suo Partito ha negato: e meno male che vi chiamate “democratici”…), il siluramento di Rita Borsellino alle primarie del centrosinistra di Palermo (ancora per la regia di Giuseppe Lumia e Antonello Cracolici), il silenzio sul Muos di Niscemi (rotto solo qualche mese fa da una mozione allArs tanto per salvare la faccia), il silenzio sullelettrodotto della Valle del Mela, lappoggio al Governo Monti. Tutte cose che il suo Partito pagherà. Care.
Segretario Bersani, non sappiamo che cosa le abbiano raccontato i suoi colonnelli siciliani. Sappia che il Pd, in Sicilia, alle ormai imminenti elezioni politiche, si appresta a prendere una scoppola così forte che se la ricorderà per i prossimi cento anni
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