Pd, il fronte pro Raciti si spacca sull’Udc

Mentre il Presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta, cerca di arginare il nuovo focolaio che divampa  dentro la sua maggioranza – in particolare tra Pd e Udc, dopo la «svolta» a destra di Casini e le critiche di alcuni esponenti  siciliani dei democratici che mettono in discussione l’alleanza-  annunciando un vertice che si dovrebbe tenere venerdì prossimo, ancora una volta, la guerra più furente si combatte all’interno dello stesso Pd.

In questo partito, infatti, non sembra esserci una posizione comune sulla questione Udc. Da un lato Fabrizio Ferrandelli, renziano in piena crisi a quanto pare, e il capogruppo all’Ars, Baldo Gucciardi, hanno chiesto la fuoriuscita dei casiniani dalla Giunta di Crocetta, dall’altro, commenti più tenui arrivano da Antonello Cracolici:

“E’ evidente che c’e’ bisogno di un chiarimento con l’Udc, ma senza fretta ne’ ultimatum. Alla Sicilia non serve una crisi di governo, serve semmai un nuovo patto che passi anche da profondi cambiamenti nell’esecutivo regionale” dice Antonello il  parlamentare regionale del Pd. “Bisogna affrontare questa situazione con calma – prosegue Cracolici- e senza fughe in avanti: non credo sia utile un vertice immediato, credo invece che serva il tempo per prepararci ad un profondo ragionamento sulla necessita’ di dare un nuovo slancio al governo regionale”.

Una spaccatura stigmatizzata da Giuseppe Lupo, attuale segretario del Pd siciliano e  candidato alle primarie del 16 febbraio prossimo, che in più occasione ha ruggito contro Fausto Raciti, il candidato dei renziani e dei cuperliani:

 

“Alla prima prova dei fatti lo schieramento che sostiene la candidatura di Fausto Raciti è andato in frantumi esprimendo, in merito ai rapporti con l’Udc, posizioni diverse e inconciliabili. C’è infatti chi chiede un vertice di maggioranza urgente e chi no. Insomma tutto il contrario di tutto all’interno di una “ammucchiata” che pretendeva di rappresentare una candidatura unitaria. Crocetta- continua Lupo- dovrebbe rendersi conto che la Sicilia affonda e il suo Governo sta a guardare senza muovere un dito. Invece di alimentare polemiche con l’Udc il presidente della Regione trovi risposte concrete ai problemi della Sicilia. I lavoratori del 118 sono in agitazione, i forestali temono per il loro futuro come quelli della Fiat, dell’indotto di Termini Imerese e del gruppo Almaviva e le riforme intanto sono ferme al palo, a partire da quella sull’acqua pubblica. Se il Governo c’è ancora, batta un colpo”.

Fabrizio Ferrandelli: “Casini riabbraccia Berlusconi? Bene, l’Udc è fuori dal Governo della Regione”

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Redazione

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