STANDO A INDISCREZIONI, IL GOVERNATORE E IL SENATORE TENTEREBBERO DI CHIUDERE UNOPERAZIONE CON I SEGUACI DI RENZI IN SICILIA, FACENDO FUORI TUTTE LE ALTRE AREE DEL PD
Di fatto, a Sala dErcole, anche questa settimana è volata via con un nulla di fatto. A parte le chiacchiere inutili e immorali sul precariato (delle quali riferiamo in altra parte del giornale), sul Parlamento siciliano continua a pesare latteggiamento del presidente della Regione, Rosario Crocetta, del senatore Giuseppe Lumia e della triade di confundustria Sicilia (Antonello Montante, Ivan Lo Bello e Giuseppe Catanzaro), più che mai intenzionati a tenersi tutte le poltrone di governo e di sottogoverno.
Nei giorni scorsi si pensava che, dopo gli attacchi della Cgil siciliana ai vari comitati di affari che orbitano attorno al Governo (leggere energie alternative), Crocetta, Lumia e compagnia bella avrebbero mollato la presa. In parte è così, ma solo in parte. Il governatore e il senatore hanno perso lalbagia ma, prima di cedere i quattro assessorati (Economia, Formazione professionale, Infrastrutture e Territorio e Ambiente) vorrebbero verificare se esiste unalternativa e, soprattutto, cosa avere in cambio.
Cosa? In primo luogo laccoppiata Crocetta-Lumia starebbe sperimentando la possibilità di dividere il PD siciliano, magari alleandosi con i renziani, facendo fuori le altre aree del Partito. Mettendo le mani, così, sulla segreteria regionale e sulle candidature alle elezioni europee.
A quanto si sussurra – ma sono indiscrezioni – Crocetta e Lumia avrebbero siglato una sorta di Patto per le poltrone con i renziani siciliani, area del PD che, in questo momento – almeno in Sicilia – ricorda tanto Forza Italia del 1994, quando tutti si affollavano per saltare sul carro del vincitore.
I politici siciliani – soprattutto le mezze tacche – sono specializzati nel salto sul carro del vincitore. Quando cè da saltare, insomma, difficilmente sbagliano carro o finiscono a terra. Così, in questo momento, sapendo che Matteo Renzi sarà il nuovo segretario nazionale del PD, sono in tanti a tentare di salire sul carro renziano, all’Ars e fuori. Compresi Crocetta & Lumia.
Sono, per ora, lo ripetiamo, solo indiscrezioni. Ma è un fatto che, da quando si sussurra del Patto per le poltrone tra il governatore dellIsola e Lumia da una parte e i renziani in salsa sicula dallaaltra parte, sia Davide Faraone – leader di questa corrente in Sicilia – sia il suo neo-pulcino, Fabrizio Ferrandelli hanno smesso di criticare lo sbrindellato Governo Crocetta.
Il possibile accordo Faraone-Lumia dovrebbe portare allelezione a segretario regionale dellattuale assessore alla Formazione professionale, Nelli Scilabra. Di fatto, Lumia e i renziani si impossesserebbero del partito in Sicilia, decidendo, poi, non soltanto sul governo e sul sottogoverno, ma anche sulle candidature a livello nazionale, regionale e locale. Mettendo il cappello, naturalmente, anche sulle candidature alle elezioni europee previste la prossima primavera.
La strategia di Crocetta e Lumia, in questa fase, potrebbe essere quella di abbassare i toni, fingere una pace con il PD ufficiale (la sceneggiata fallita della Festa di SantAgata di Militello, con il tentativo di carpire la buona fede del segretario regionale, Giuseppe Lupo, facendolo partecipare ad una finta paciata tra PD e Megafono potrebbe rientrare in questo solco) e tenersi tutte le poltrone. Da spartire, poi, con i renziani, ovviamente dopo che Renzi sarà stato eletto segretario nazionale del PD.
Noi ci auguriamo che queste indiscrezioni un po oscene vengano smentite non dalle parole, ma dai fatti. Anche perché se Renzi comincerà la sua avventura nel PD con unoperazione trasformista in Sicilia, riciclando due personaggi ormai impresentabili come Crocetta & Lumia, beh, il suo sarà un pessimo viatico.
Vedremo.
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