«Purtroppo abbiamo il timore che la scuola materna Buonarroti non venga riaperta e sarà cosi alla mercé di vandali e ladri. Vorremmo evitare che si ripetesse un altro caso tipo Falconieri». A parlare sono alcuni residenti del quartiere Scala Vecchia, nel Comune di Paternò, dove sorge l’edificio scolastico chiuso dalla fine dell’anno scorso. A denunciare il fatto a MeridioNews sono alcune mamme di piccoli alunni che hanno frequentato l’istituto finché, dopo un sopralluogo degli uffici comunali, una parte del tetto si è rivelata essere ammalorata. Così sarà necessario un intervento di messa in sicurezza, probabilmente non troppo invasivo, di quella parte della copertura.
Le aule della scuola materna, una volta chiusa la scuola, sono state trasferite nella sede centrale dell’istituto comprensivo G. B. Nicolosi, in via Scala Vecchia, a circa duecento metri dalla scuola Buonarroti. Ma dalla chiusura di quest’ultima sono trascorsi oltre dieci metri e ancora l’edificio non è pronto a ospitare nuovi ragazzi, nonostante tra pochi giorni ricominci l’anno scolastico. «Se iniziassero i raid vandalici con la scuola chiusa – continuano le mamme – la struttura diventerebbe inutilizzabile. Già in passato a Paternò ci sono state scuole che, chiuse all’inizio solo temporaneamente, sono state rovinate da vandali e ladri».
Il riferimento, in particolare, è alla scuola Falconieri. Divenuta col tempo ricovero per senza fissa dimora e luogo preferito dove effettuare atti vandalici. Per quel plesso il Comune ha chiesto e ottenuto oltre due milioni e mezzo di euro di finanziamenti, fondi bastevoli per recuperare e rendere fruibile solo una parte dell’edificio. Che adesso ospita le classi dell’istituto comprensivo G. Marconi. Un altro caso emblematico riguarda il plesso di viale Kennedy, dove i malviventi hanno fatto il bello e il cattivo tempo. Anche qui sono state necessarie ingenti risorse economiche per restituirne una porzione agli studenti: adesso la frequentano gli allievi dell’istituto comprensivo Don Milani.
Per la materna Buonarroti il destino sembra essere simile: in questi mesi i vetri sono stati spaccati e presi a sassate, mentre gli estintori sono stati scaricati all’interno dei corridoi e il materiale didattico è stato rubato. La vetrata che dà su un cortile esterno alla scuola è distrutta: un’anta di vetro è assente e l’ingresso è sprangato alla meno peggio. Banchi, sedie e altro ancora sono stati messi dietro la porta a mo’ di barricate, per impedire l’accesso di ospiti indesiderati. Non è possibile determinare, però, quando la scuola sarà nuovamente fruibile. Dal Comune tuttavia fanno sapere che la per la messa in sicurezza della copertura è stato chiesto un finanziamento di 50mila euro. Qualora non dovessero arrivare in tempi brevi, si penserà intanto a una sistemazione provvisoria per riaprire le classi il prima possibile.
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