Un’area a verde di settemila metri quadrati, attrezzata con tanto di parco giochi, con accanto un rifornimento di carburante a metano di cinquemila metri quadrati. Il tutto dovrebbe sorgere all’interno del quartiere Ardizzone, nel tratto compreso tra viale dei Platani e corso del Popolo. Allo stato attuale c’è un’area incolta che si estende per circa 12 mila metri quadrati. L’idea non è condivisa dai residenti, che in questi giorni hanno dato il via a una petizione popolare sulla quale figurano oltre 500 firme che saranno protocollate al Comune nelle prossime ore.
I cittadini chiedono al sindaco Mauro Mangano e alla presidente del consiglio Laura Bottino di non procedere col progetto: «Quest’area pubblica doveva essere adibita a verde – si legge nel documento -. Siamo convinti che un rifornimento deturperebbe l’ambiente. Senza considerare la pericolosità di accumulo di gas metano considerato che siamo in pieno centro abitato». Sulla vicenda il comitato spontaneo dei residenti ha organizzato per sabato 9 aprile, all’interno dei saloni della Chiesa dello Spirito Santo, un incontro pubblico a cui sono state invitate le istituzioni locali e pure i professionisti della città, ai quali è stata lanciato un appello dai residenti: elaborare una proposta che si contrapponga al progetto degli uffici comunali e che magari possa essere nell’immediato possa dibattuta in consiglio comunale.
«Prima di prendere qualsiasi decisione dall’alto è necessario ascoltare i residenti della zona interessata – dichiara il consigliere comunale Nino Valore – qualora la maggioranza non sia d’accordo alla realizzazione del rifornimento, ci adegueremo». Il sindaco Mangano intanto ha distribuito ai residenti una lettera nella quale spiega dettagliatamente il progetto: «Le attività che i privati potranno creare devono essere compatibili con la definizione di verde attrezzato – si legge – Possono sorgere distributori di carburanti, a condizione che siano anche colonnine di metano e per auto elettriche. Preferisco fare e sbagliare piuttosto che rimanere immobili a contemplare il degrado». I consiglieri vicini al sindaco chiederanno un rinvio della trattazione dell’argomento. Prima vogliono incontrare i residenti in una riunione organizzata dalla giunta.
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