Paternò, ridotte le ore alle assistenti ai disabili «Paga l’anello più debole». E parte la denuncia

Servizi sociali paternesi nell’occhio del ciclone dopo la decisione degli uffici comunali di ridurre il monte ore del personale delle cooperativa Iride impegnato nell’assistenza igienico-sanitaria di oltre 60 bambini disabili delle scuole di Paternò. Il taglio da 23 a 16 ore settimanali è effettivo dallo scorso venerdì per le 22 operatrici, che saranno presenti negli istituti scolastici solo per tre ore al giorno. Una situazione che avrebbe già provocato disservizi di cui fanno le spese proprio gli studenti. E, considerato il disagio che si è venuto a creare, le operatrici e una delegazione di genitori hanno incontrato Roberto Prestigiacomo, segretario provinciale della Uil

Familiari degli studenti e assistenti hanno espresso il proprio dissenso. «Mio figlio se l’è fatta addosso ed è rimasto per quasi un’ora sporco – ha detto la mamma di un alunno del Terzo circolo didattico Aldo Moro di via Pietro Lupo – Il mio bambino è stato pulito solo all’arrivo delle operatrici. La maestra di sostegno non l’ha assolutamente aiutato». Sulla stessa lunghezza d’onda pure la madre di uno studente del Terzo circolo didattico Giovanni XXIII: «Al solito, quando ci sono difficoltà, a pagarne le spese è l’anello più debole del sistema, in questo caso i nostri figli. Immaginate che durante la ricreazione una sola operatrice deve assistere quattro o cinque bambini che necessitano di essere imboccati o controllati. Chiediamo che tutto ritorni alle condizioni iniziali». 

A spiegare cosa sta succedendo è il rappresentante della Uil Roberto Prestigiacomo: «Ho avuto un incontro con l’assessore e la responsabile dell’ufficio Welfare. Mi hanno spiegato che non ci sono i soldi per il completamento del servizio e il bilancio deve essere ancora approvato. In realtà – continua il sindacalista – penso che il Comune non sia ancora pronto per effettuare la nuova gara d’appalto per un servizio che scadrà a breve. Il Comune ha ridotto di un quinto il monte ore di lavoro, rispetto a quanto stabilito nel capitolato d’appalto. I genitori si sono rivolti ai carabinieri denunciando il tutto». 

«A nostro avviso – precisa il referente della sigla sindacale – c’è stata un’interruzione di pubblico servizio e la denuncia è scattata per gli uffici comunali e l’amministrazione». La replica dell’assessore ai servizi sociali non si è fatta attendere: «Il servizio è già scaduto e la nuova gara è stata indetta – spiega Salvatore Galatà – In questi giorni stiamo rivedendo le buste, abbiamo ridotto le ore dei lavoratori per garantire che il servizio potesse avere una continuità e non si interrompesse per settimane».

Salvatore Caruso

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