Paternò, riapre il centro di aggregazione per minori I ragazzi: «Speriamo di non andare più via»

Dopo quattro anni dalla sua chiusura, decisa dall’allora giunta guidata da Pippo Failla per un concreto pericolo di crolli del soffitto ammalorato per infiltrazioni di acqua piovana, è stato riaperto il centro di aggregazione per minori di viale Kennedy. Un luogo di ritrovo per oltre 250 ragazzi del quartiere Ardizzone ma non solo. In questi quattro in cui la struttura è rimasta chiusa, il centro è stato oggetto di un vero e proprio scempio da parte di vandali e ladri: rubati parte di muri interni, cavi in rame della telefonia e dell’energia elettrica. 

Sono stati necessari 437mila euro, finanziamento regionale, perché il centro per minori tornasse a vivere. Ristrutturati completamente i locali dell’edificio, dotato di un impianto di sicurezza con 14 telecamere e un antifurto. Le attività del centro, circondato da un vasto cortile e fornito di tre laboratori (ceramica, cucina e informatica) sono già cominciate, coadiuviate, al momento, dall’associazione Progressio onlus. Moltissimi i bambini e i ragazzi del quartiere, accompagnati dalle famiglie, che hanno preso parte al taglio del nastro, alla presenza del sindaco Mauro Mangano e della giunta, con in testa l’assessore ai Servizi sociali Salvo Galatà e ai Lavori pubblici Carmelo Palumbo. Presente anche il parroco della vicina chiesa del Sacro Cuore, don Nunzio Chirieleison, che ha benedetto i locali della struttura, l’ex assessore allo Sport Alessandro Cavallaro, il presidente e la responsabile dell’associazione Progressio onlus, Sebastiano De Cristofaro e Maria Tortomasi

«La riapertura di questo centro dimostra che la nostra è una città che vuole crescere e investire su sé stessa – ha affermato il primo cittadino – Per farlo c’è bisogno di luoghi di aggregazione come questo, e la nostra intenzione è quella di sfruttarlo non solo per svolgervi le attività dedicate ai ragazzi, ma anche come punto di riferimento per l’intero quartiere, in collaborazione con la parrocchia e le associazioni che in essa operano». Inoltre, ha continuato Mangano, «abbiamo previsto un impianto di video-sorveglianza per la struttura per proteggerla da eventuali attacchi vandalici; ma siamo sicuri che se il centro verrà vissuto saranno gli stessi fruitori a proteggerlo dai pericoli esterni». 

Soddisfatto anche l’assessore Galatà. «Si tratta di un’opera attesa da tempo, per la cui riapertura l’amministrazione ha lavorato sin dal suo insediamento – ha evidenziato – Per me si tratta della seconda inaugurazione, il centro venne aperto per la prima volta 15 anni fa e vorrei che in futuro non ci sia più bisogno di ulteriori, ma che rimanga vivo e che continui nella sua opera educativa, aiutando i minori a crescere ed alimentare i propri sogni». Felici i ragazzi che hanno partecipato alla cerimonia: «Torniamo a casa – hanno affermato all’unisono – ci mancava davvero. Speriamo di non andare più via da questa edificio». 

Salvatore Caruso

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