Paternò, proseguono lavori all’ex palazzo Esa Diminuita l’altezza dei muri per evitare crolli

Si lavora a ritmi serrati per dare una nuova funzione all’ex palazzo Esa di via Canonico Renna, a Paternò. Dopo l’avvio dei lavori di messa in sicurezza che risale a qualche settimana fa – in seguito sospesi per spostare i cavi dell’impianto di pubblica illuminazione – sono ripresi martedì gli interventi sulla struttura. La ditta incaricata dall’Ente di sviluppo agricolo è chiamata ad abbattere i muri perimetrali, con l’obiettivo di dimezzarne l’altezza dagli attuali quattro metri a due. Il tutto per evitare possibili cedimenti. Così l’escavatore è entrato in azione due giorni fa, demolendo con il braccio meccanico le pareti che si affacciano su via Isole Eolie. Ieri, invece, gli operai hanno lavorato per ridurre i muri che corrono lungo via Canonico Renna. Un intervento, quest’ultimo, che si è rivelato più complicato, poiché le pareti erano caratterizzate dalla presenza di diversi infissi di grande dimensioni. 

Ieri è stata disposta la chiusura temporanea al transito di via Renna per consentire per questioni di sicurezza. Le operazioni di abbattimento e messa in sicurezza proseguiranno anche oggi. «Stiamo seguendo con estrema attenzione la situazione e siamo in costante contatto con i vertici regionali – ha detto a MeridioNews il sindaco Nino Naso -. Il nostro obiettivo è quello di disporre dell’intera area che si estende per circa quattromila metri quadrati». Il Comune usufruirà del bene in comodato d’uso gratuito. Lo scopo è approntare un adeguato progetto per dotare il quartiere di una piazza, spazio richiesto a più riprese dai residenti. 

«Anche se la strada è bloccata e devo stare per qualche minuto in coda, lo accetto ben volentieri – ha affermato una donna -. L’importante è che questo mostro in cemento con cui ho convissuto per anni possa essere recuperato, per ridare dignità al quartiere». Anche i commercianti della zona sembrano ottimisti: «Sono estremamente soddisfatta – spiega una negoziante – perché, anche se a piccoli passi, questo obbrobrio sta sparendo. Mi auguro solo – aggiunge – che tutto il lavoro previsto venga portato a compimento e nulla venga lasciato a metà». 

Salvatore Caruso

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