Stanno provocando un vespaio di polemiche le bollette Ama, la società che gestisce il servizio idrico a Paternò, recapitate a casa dei 17mila utenti paternesi. Le fatture dell’azienda acquedotto relative al primo trimestre 2015, nella stragrande maggioranza dei casi riportano un importo superiore al 100 per cento, in taluni casi anche il 150 per cento, rispetto allo stesso periodo del 2014. Questo perche l’Ama ha adottato una nuova tariffazione come prevede la normativa nazionale ed europea: «Le nuove tariffe sono eque e basate sugli effettivi consumi delle famiglie – evidenzia il presidente dell’azienda idrica Giuseppe Rapisarda – l’obiettivo dell’azienda non è quello di guadagnare di più, anzi, i ricavi dovranno rimanere uguali a quelli ottenuti con il vecchio canone».
Secondo Rapisarda «in base alle proiezioni da noi effettuate con l’abolizione del minimo impegnato vi saranno utenti che pagheranno di meno, perché la quantità di acqua da loro abitualmente consumata è inferiore alla soglia prevista dalla vecchia tariffa e utenti per i quali il canone idrico resterà invariato. A questi si aggiungeranno quei cittadini che, per svariati motivi, consumano più acqua e dunque pagheranno un canone superiore».
Nel dettaglio sarebbero oltre 15mila gli utenti che superano in tre mesi i 51 metri cubi di acqua: in pratica, se nel 2014 un metro cubo d’acqua era pari a 1,08 euro, nel 2015 un metro cubo è pari a euro 1,14. Se l’utente dovesse superare la soglia, andrà a pagare per ogni singolo metro cubo in più una eccedenza di 1,82 euro, oltre alla tariffa base. Se l’anno scorso una famiglia media pagava trimestralmente 42 euro, adesso invece riceverà una bolletta di oltre 84 euro.
I cittadini, infuriati, hanno preso d’assalto gli uffici dell’Ama di via Emanuele Bellia: decine e decine gli utenti che giornalmente chiedono chiarimenti al personale dipendente dell’azienda municipalizzata acquedotto: «Tasse sopra tasse. Ci stanno dissanguando», afferma il signor Antonino, 67 anni il quale percepisce una pensione di soli 600 euro mensili. «Mi è arrivata una bolletta di 110 euro. Ditemi voi come devo arrivare a fine mese con bollette della luce e del telefono da pagare. Francamente io ho di fronte una resoconto di una fattura che non ho capito – confessa – Tuttavia mi sono rivolto al sindacato pronto a fare ricorso perché non ho alcuna intenzione di tirare fuori altri soldi per un servizio idrico che lascia anche a desiderare».
Anche Maria Rita, 42 anni, madre di due figli e con il marito con un lavoro precario, alla quale è stata recapitata una bolletta superiore a 90 euro, critica la nuova tariffazione Ama. «Indicatemi voi quella famiglia o quel soggetto che consumano in tre mesi meno di 51 metri cubi d’acqua – sbotta – Forse coloro che hanno applicato questa tariffazione non abitano in città e vivono in una realtà multimediale. In pratica ci obbligano a approvvigionarci nelle fontanelle comunali».
Le nuove imposte creano dissenso anche in consiglio comunale. In particolare il consigliere Ezio Mannino parla di tariffe illegittime: «Ritengo che questa amministrazione abbia consumato l’ennesimo atto di arroganza e prepotenza – afferma – nonché mancanza di rispetto nei confronti del consiglio ma soprattutto della città: infatti l’aumento delle tariffe Ama oltre che ad essere ingiustificato risulta essere anche illegittimo, poiché deciso dal consiglio d’amministrazione dell’Ama e non dall’assise civica». Per questa ragione Mannino chiede «la revoca di tali tariffe e che queste vengano sottoposte al consiglio comunale all’interno del quale ci faremo promotori di una maggiore tutela delle fasce deboli che vengono penalizzate da questa amministrazione. Che le tariffe siano state ritoccate – conclude il consigliere – è evidente dalla delibera del cda dell’Ama e pertanto è vano il tentativo di nascondere l’aumento con la cancellazione del minimo impegnato. Pronti a scendere in piazza accanto ai cittadini».
Sulla questione relativa alla delibera proponente la modifica delle tariffe, il presidente della società Rapisarda ha specificato che la delibera «è stata inviata un anno addietro al consiglio comunale che sulla tematica non ha mai dato risposta. Abbiamo avuto un incontro anche con la commissione consiliare al bilancio – evidenzia Rapisarda -. L’autorità per l’energia elettrica, gas ed acqua ha, però, lei stessa approvata le tariffe senza che vi fosse bisogno di nessun altro atto autorizzativo».
Sulla nuova tariffazione ha voluto far sentire la propria voce il sindaco Mauro Mangano: «L’azienda e il Comune non hanno alcun interesse a far pagare di più il cittadino. Al contrario, insieme all’Ama abbiamo avviato un circolo virtuoso che, da una parte, incentivi l’utente a utilizzare meglio le risorse idriche a sua disposizione, per pagare meno in bolletta, e dall’altra, porti ad un abbassamento della quantità di acqua che l’azienda dovrà attingere dai pozzi, riducendo i costi generali di gestione». E, prosegue il primo cittadino, «nel frattempo, con l’Ama stiamo lavorando per migliorare il servizio, grazie anche all’importante finanziamento che abbiamo ottenuto per rifare alcuni tratti della rete idrica, con i lavori che cominceranno già da quest’anno. L’obiettivo – conclude Mangano – è quello di eliminare ogni possibile disservizio per i cittadini».
Tanti i progetti in cantiere per ottimizzare la distribuzione dell’acqua e, in generale, il servizio fornito dall’Ama, fra questi vi sono gli interventi sulla rete di contrada Marvizzaro, nella zona nord di Paternò, dove si prospetta di realizzare la rete idrica, tuttora assente, e la risoluzione dei problemi legati al funzionamento del depuratore, oltre all’installazione di dispositivi di telecontrollo per monitorare a distanza e ottimizzare il flusso dell’acqua. Infine, un’ultima novità riguarda il deposito cauzionale, che verrà rimborsato a quegli utenti che decideranno di corrispondere il canone tramite addebito diretto sul proprio conto corrente, mentre per i nuovi allacci non sarà dovuta alcuna cauzione, se si sceglie questa forma di pagamento.
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