Paternò, polemiche per il mercatino bio M5s: «Il Comune tace». Ma l’assessore nega

Hanno chiesto l’uso della villa comunale di Paternò all’amministrazione con una lettera il 17 giugno. Obiettivo: organizzare, per le prime tre domeniche di ottobre, un mercato del contadino. Ma dopo mesi di attesa di una risposta scritta, gli organizzatori, attivisti del gruppo locale del Movimento 5 stelle, hanno deciso di fare da sé. «Avendo ricevuto solo risposta telefonica alla nostra istanza, abbiamo deciso di organizzare da soli l’evento, che non avrebbe avuto nessun costo per l’amministrazione. Senza la certezza non potevamo coinvolgere le aziende agricole», spiega il portavoce Riccardo Di Lorenzo. Che annuncia: «Il nostro mercato dei prodotti a chilometro zero e biologici si terrà comunque al centro di Paternò, il 16 e 17 novembre, in un terreno privato sotto il castello normanno».

Una ricostruzione dei fatti che non va bene ad Antonio Borzì, assessore alle Attività produttive del comune pedemontano, definito «Pinocchio» da una nota dei grillini paternesi. «A giugno ci hanno scritto, chiedendo un incontro con il sindaco, che mi ha invitato a contattarli. Ci siamo visti e ho dato la massima disponibilità», racconta l’assessore. Che conferma solo un particolare: «Loro hanno detto che tutto sarebbe stato senza spese per l’amministrazione, con la necessità di un solo punto luce». Borzì rimanda però indietro l’accusa di mancanza di dialogo ai grillini: «Non avendo avuto più notizie, a fine settembre ho scritto chiedendo se fosse ancora loro intenzione organizzare l’evento», afferma Borzì, ribaltando i termini della questione: la risposta, stavolta dal M5s all’amministrazione, non sarebbe mai arrivata.

«Non abbiamo mai ricevuto nessuna lettera, anzi: abbiamo inviato noi dei solleciti, scritti a metà luglio e a fine luglio, – risponde il portavoce Di Lorenzo – L’unica risposta che abbiamo ricevuto, sempre per vie non ufficiali, è che si doveva attendere una eventuale delibera di giunta per organizzare. Una cosa mai vista per un evento, senza peraltro costi per l’amministrazione». Una versione dei fatti perfettamente confermata da Borzì, se non fosse per una puntualizzazione: «Era una semplice questione burocratica che non riguardava loro. Ho solo spiegato che avrei chiesto se era il caso di chiedere una delibera di giunta o una semplice autorizzazione del mio assessorato», ribadisce Borzì. Che minimizza: «Non c’è nessun contrasto, e abbiamo sempre dato la massima disponibilità».

Adesso, in attesa di recuperare la lettera dell’amministrazione perduta a fine settembre – «ci diano almeno un numero di protocollo», scrivono i movimentisti paternesi sul proprio sito -, Di Lorenzo conferma la volontà di proseguire da soli nell’organizzazione. «Siamo in una fase di definizione ma abbiamo già contattato 14 aziende, ed ormai credo sia tardi per annullare tutti gli accordi già presi e tornare alla villa. Ma vedremo cosa risponderà l’amministrazione, decideremo di conseguenza», conclude il portavoce del M5s.

[Foto di gnuckx]

Leandro Perrotta

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