#stiamoarrivando e #mettiamociinsalvo sono i due hashtag che accompagnano Salvo La Delfa e il Movimento 5 stelle nella campagna elettorale che si avvia a concludersi. Per la prima volta a Paternò, i pentastellati concorrono alle elezioni amministrative e lo fanno con un proprio candidato a sindaco, un professionista che si affaccia per la prima volta alla politica attiva, sostenuto da una lista formata in gran parte da giovani, tutti alla prima esperienza.
Perché si è candidato a sindaco?
«Mi sono candidato perché sono un cittadino stanco, come tantissimi cittadini. Questo però mi dispiace, perché avrei voluto vivere la mia vita, godermi la mia famiglia, mio figlio, i miei hobby e il mio lavoro. Purtroppo ti rendi conto che non hai altra scelta. Se chi ci ha preceduto si fosse preoccupato di risolvere i problemi della cittadinanza, io non avrei mai avuto la necessità e l’obbligo di fare politica. E noi faremo una politica pulita, serena, fatta senza inciuci, senza nessuno che possa tirarci la giacca. Non dovremo rendicontare nulla, una volta eletti. Ci accusano di non avere esperienza. Da sindaco di sicuro farò degli errori, ma saranno errori fatti in buona fede. Se verremo eletti, chiederemo alla città di avere pazienza con noi».
Paternò è una città agricola colpita da una profonda crisi di settore. Rimedi per risolverla?
«Non voglio prendere in giro la città, come ha fatto in passato la politica con promesse poi disattese. Per il rilancio dell’agricoltura vogliamo contrastare la forza di quegli imprenditori agricoli che dettano le leggi del mercato, stando vicino ai piccoli produttori. In primis combattendo il fenomeno del caporalato e della guardianìa imposta con gli atti di intimidazioni. E ancora, creare un marchio territoriale per costituire una protezione per tutti quei soggetti dediti all’agricoltura che non è solo arancia, ma anche oliva, limoni, fichi d’india, mandarini. Un marchio che possa proteggere i nostri prodotti sponsorizzandoli nelle fiere nazionali e internazionali, controllandone la filiera. I produttori devono sapere che si lavora in squadra, da soli non si va da nessuna parte».
Differenziata ai minimi storici e Tari esosa. Come si interviene?
«Sulla questione spazzatura c’è da specificare che una volta insediatomi, se Paternò lo vorrà, c’è da prorogare almeno per sei mesi la gestione dei rifiuti (il prossimo 30 giugno scade l’ordinanza che finora ha permesso alla Dusty di espletare il servizio). Bisogna programmare tutto. In primo luogo un controllo sulla ditta incaricata, facendo riferimento di conseguenza a un bando europeo per la buona gestione dei rifiuti. Inoltre bisogna lavorare sulla diminuzione dei rifiuti circolanti, perché se riuscissimo ad evitare che buona parte di plastica, vetro e metallo arrivi al circuito della raccolta differenziata, avremo tolto gran parte del materiale che deve andare in trattamento. A tal proposito, ci sono delle società che vorrebbero installare i cosiddetti eco point, macchinette mangia rifiuti che gestirebbero loro, privatamente. Infine dobbiamo favorire il compostaggio domestico».
Politiche giovanili e sport. Cosa intende fare per lo sport e per i giovani paternesi?
«Bisogna lavorare sugli impianti sportivi, recuperarli: in molti casi ci troviamo dinnanzi a strutture fatiscenti. Per tale ragione è importante coinvolgere gli addetti ai lavori, cioè le società sportive. Ci sono tante associazioni che vogliono investire su Paternò, bisogna renderle parte attiva in questo progetto. In merito alle politiche giovanili, puntiamo a incrementare il rispetto per il bene pubblico, lavorando in sinergia con le scuole del territorio, dando vita a dei percorsi formativi che coinvolgono anche le associazioni del nostro territorio».
Bilancio, il Comune è sull’orlo del dissesto: come evitarlo e come intercettare possibili finanziamenti?
«Per capire il reale stato di salute delle casse comunali abbiamo indicato come assessore Giuseppe Rubino, un esperto in materia. Sono davvero preoccupato, non so cosa troveremo. Mai nessuno ci ha spiegato come stanno realmente le cose. Sappiamo che vantiamo dei crediti nei confronti di Simeto Ambiente e Ama, ma non sappiamo altro. Bisogna lavorare per abbattere gli sprechi e attingere a fondi europei per l’efficientamento energetico».
Legalità e controllo territorio. Come potenziare la sicurezza in città?
«Prima di tutto dobbiamo lavorare sulla nostra polizia municipale. Alcuni servizi svolti dagli agenti a livello amministrativo potrebbero svolgerli anche dei semplici dipendenti comunali: vedi i casi del controllo dei passi carrabili o i cambi di residenza. In questo modo, una volta liberati da tali incombenze, avremo più uomini e donne della polizia in strada. Per l’intervento della vigilanza privata bisogna vedere il costo; si potrebbe pensare a una video sorveglianza itinerante da piazzare nei punti più sensibili della città. Paternò si ritrova quartieri isolati, è necessario farli rivivere per evitare che la criminalità possa farla da padrone».
Viabilità e vivibilità. Il Movimento 5 stelle cosa propone?
«In certe zone della città non è possibile circolare a causa del parcheggio selvaggio. Dobbiamo investire sulla mentalità dei cittadini, ma si deve agire in modo tale da offrirgli le giuste alternative. L’idea, ad esempio, è quella di riqualificare il parcheggio di piazza Nino La Russa, ma dovrà essere una zona controllata, regolamentata con le strisce blu, gestita con l’introduzione delle colonnine. Da riprendere anche il parcheggio di piazza Nassirya. Ritengo che una corretta gestione e riqualificazione dei due parcheggi sarebbero il punto da cui partire per far rivivere il centro storico».
Lavori pubblici e finanziamenti. Cosa si può fare per migliorarli?
«Credo che attraverso un controllo serio sulla gestione degli appalti e sui cottimi fiduciari, si potrebbe avere qualcosa di diverso. Ci vorrà maggiore trasparenza su questi due aspetti dei lavori pubblici. Sul Piano regolatore generale è necessario un metodo improntato alla partecipazione».
Lavoro e occupazione. Come può intervenire un sindaco per contrastare la disoccupazione?
«Un sindaco non può promettere posti di lavoro. Ma può crearne le condizioni. Allo stato attuale in città non ci sono le condizioni che portino allo sviluppo della comunità. Mi riferisco a viabilità, vivibilità, pulizia, controllo del territorio e scarsa sicurezza. Una volta completato questo iter, il territorio sarà più attrattivo per gli investitori, o per quei giovani che vogliono avviare qualche attività».
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