Paternò, ospedale cittadino perde alcuni reparti «Politica ha perso di vista il bene dei cittadini»

Il recente piano regionale della sanità, all’indomani dalla sua approvazione, sta provocando una serie di malumori tra i cittadini creando, ma anche innumerevoli perplessità negli addetti ai lavori. A Paternò, dati alla mano, il riordino ha portato a un impoverimento dell’ospedale Santissimo Salvatore che viene considerato ora presidio di base con una conseguente soppressione di alcuni reparti e il mantenimento soltanto di quelli che gli permettono di restare in vita come Pronto soccorso, e Medicina e Chirurgia. Prima del decreto firmato dall’assessore regionale Baldo Gucciardi aveva, sulla carta, 83 posti letto cosi suddivisi: dieci Chirurgia, quattro Ortopedia,14 Medicina generale,15 Psichiatria, sette Neurologia (struttura mai realizzata concretamente), sei Cardiologia (anche quest’ultima prevista ma in concreto mai costruita), cinque Otorino, sei Obi (osservazione breve intensiva – Pronto soccorso), 12 lungo degenza (mai entrato in funzione) nonché quattro indistinti (Medici e chirurgici). 

Con la nuova rete ora però cambia tutto, e l’ospedale di Paternò perde 25 posti letto rispetto a prima, avendone ora 58. Nel dettaglio la Chirurgia da complessa è declassata a unità semplice con solo sei posti letto di day hospital; Medicina resta unità complessa con 14 posti letto complessivi; l’Ortopedia resta unità complessa e rispetto al precedente piano salgono i posti diventano 8. Ritorna tra la sorpresa generale il reparto di Ostetricia e Ginecologia con dieci posti letto, dopo che nel marzo del 2015 l’assessorato alla Sanità l’aveva chiuso. Ed ancora 20 posti letto destinati al recupero e riabilitazione funzionale. Soppresse, invece, Oculistica,Otorinolaringoiatria, Psichiatria; spariscono anche i reparti promessi e mai avviati (in testa Cardiologia e Neurologia). Alla luce del nuovo piano le istituzioni locali e i sindacati di categoria non si sono espressi, mentre il Comitato cittadino pro-ospedale parla chiaramente di una «sanità locale ancora una volta depauperata di una risorsa fondamentale per il territorio». «L’ospedale – affermano – è ancora una volta derubato, declassato, umiliato, da una politica regionale che ha perso di vista il bene comune. Non staremo in silenzio», concludono. 

Sulla vicenda è intervenuto il candidato sindaco Anthony Distefano che afferma in una nota: «Nel silenzio generale l’ospedale viene abbandonato al proprio destino. È l’ennesima presa in giro per la città di Paternò». Silenzio invece sulla vicenda da parte degli altri candidati sindaci Nino Naso, Salvo La Delfa, Nino Lombardo e Mauro Mangano, sindaco uscente. E sul ripristino al Santissimo Salvatore del reparto di Ostetricia e Ginecologica fa chiarezza il direttore sanitario del distretto 2 dell’Asp di Catania Giuseppe Spampinato: «Non ci sarà un ritorno del punto nascita; quindi non ci saranno nuove nascite. Reparto operativo per altre problematiche legate alla ginecologica».

Salvatore Caruso

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