«L’isola ecologica non è una discarica. Abbiamo il porta a porta, gli operatori vengono fin sotto casa a ritirare i sacchetti, perché creare questo scempio?». A parlare è Nerina Palazzolo, presidente dell’associazione Mamme in Comune, associazione no profit che dalla sua costituzione si è spesa per far funzionare al meglio la raccolta differenziata a Paternò, promuovendo opere di sensibilizzazione nelle scuole. La denuncia di Palazzolo parte dalle immagini che ritraggono l’esterno della struttura di contrada Tre fontane dopo il fine settimana, quando l’isola ecologica è chiusa, in attesa della riapertura del lunedì mattina.
«Invito l’amministrazione a prendere urgentemente provvedimenti», continua l’attivista. A cui si aggiunge la voce di Giuseppe Finocchiaro, responsabile del cantiere per la ditta Dusty, la società che gestisce non solo il servizio di conferimento in città ma anche l’isola ecologica: «La spazzatura viene lasciata fuori quotidianamente – commenta Finocchiaro – L’isola ecologica è aperta tutte le mattine, tranne la domenica. E due giorni a settimana apre anche il pomeriggio». Eppure i cittadini sembrano preferire lasciare i propri rifiuti – spesso ingombranti – all’esterno dei cancelli anziché all’interno.
Nonostante il rischio di essere immortalati dalle telecamere di videosorveglianza della zona. «Grazie alle immagini, dove è stato possibile, abbiamo identificato gli autori delle trasgressioni e inviato a casa loro la sanzione. Fino a questo momento, sono diverse le persone che sono state multate», spiega Antonio La Spina, comandante della polizia municipale paternese. La sanzione che viene inflitta ai trasgressori è pari a 50 euro per il semplice abbandono dei rifiuti, e diventa di cento euro nel caso di sacchetti lanciati dal finestrino. «Stiamo potenziando i controlli – assicura l’assessore con delega ai Servizi ecologici Ezio Mannino – Avere la città sporca è purtroppo il prezzo da pagare per effettuare in modo costante la raccolta differenziata: i rifiuti conferiti in maniera errata restano in strada».
Sarebbe questo, secondo l’assessore comunale, l’elemento che causa il più alto tasso di sporcizia in città. «Abbiamo chiesto alla ditta un intervento più efficace», rassicura Mannino. I dati, secondo l’amministratore, gli danno ragione: se la percentuale di raccolta differenziata alla fine del 2017 si aggirava intorno al 19 per cento, adesso sarebbe salita fino al 40 per cento. E da qualche giorno è iniziata la distribuzione da parte dell’associazione di protezione civile Apas la consegna dei mastelli per la raccolta di plastica e carta ai residenti del quartiere Ardizzone, che conta circa undicimila utenti.
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