Un pasto caldo ogni sera per tutti i cittadini disagiati. È stata inaugurata sabato, a Paternò, in via Vittorio Emanuele 357, la mensa sociale La Bisaccia del Pellegrino. Il servizio sarà attivo a partire da martedì e a coordinarlo sarà il diacono Salvatore Mazzamuto. «L’iniziativa è stata resa possibile – dice Salvo Galatà, assessore comunale ai Servizi sociali – grazie al lavoro di squadra tra il Comune, l’Istituto pubblico di assistenza e beneficenza Salvatore Bellia, la Caritas e il Volontariato sociale». Sono 60, al momento, le persone che beneficeranno dei pasti. Ma il numero pare destinato ad aumentare. Basterà presentarsi alla porta con l’apposito tesserino, rilasciato dall’ufficio comunale ai Servizi sociali.
«Da quando mio marito ha perso il lavoro e poi si è ammalato la situazione è andata precipitando in modo irrimediabile giorno dopo giorno – dice una donna, madre di quattro figli – Abbiamo un po’ di imbarazzo nel venire alla mensa, ma per il momento non abbiamo altre alternative». Un uomo racconta le sue difficoltà di disoccupato, con alle spalle problemi familiari: «Molto spesso a pranzo sono ospite da amici o anche semplici conoscenti; il problema è la sera, quando per mancanza di soldi non posso acquistare il gas per la cucina».
L’iniziativa portata avanti nel Comune etneo «non è uno strumento per combattere la povertà ma rende un servizio in più ai cittadini – aggiunge Galatà – in attesa di risposte sullo sviluppo del territorio e sulla piena occupazione che devono arrivare da Regione, Stato e Unione Europea». Saranno i volontari, oltre un centinaio, che ogni sera, sette giorni su sette, metteranno a disposizione il proprio tempo per aiutare i più bisognosi. «Ho sentito la necessità di dare una mano, di prestare qualche ora del mio tempo per essere, in qualche modo utile – dice una volontaria – allo stato attuale non ho trovato lavoro, ma in questo modo mi tengo attiva, non resto ferma a casa».
All’inaugurazione erano presenti autorità civili e militari oltre al sindaco Mauro Mangano: «Paternò, pur essendo investita dalla crisi economica globale, possiede una grande ricchezza, che è quella del volontariato – commenta il primo cittadino – È importante, in una comunità non può esserci sviluppo senza la solidarietà e la legalità. La povertà più grande, oggi, è la solitudine». La Bisaccia del pellegrino «non vuole essere soltanto un luogo dove si risponde a uno dei bisogni primari dell’uomo – conclude Mangano – ma vuole diventare soprattutto un posto dove si possano riallacciare quelle relazioni sociali che spesso, oggi, vengono meno».
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