Sedie, un frigorifero, spazzatura. È stato questo lo scenario attorno alle Salinelle di Paternò, quelle localizzate nei pressi dello stadio Falcone e Borsellino, geosito di interesse mondiale controllato da sette telecamere di videosorveglianza. Uno spettacolo imbarazzante che faceva a pugni con la presenza di curiosi e appassionati, arrivati fino a Paternò per osservare da vicino il fenomeno di vulcanesimo secondario unico nel suo genere. Eppure, la presenza di quel tipo di rifiuti è durata diverso tempo, fino a quando non è stato deciso un intervento ad hoc da parte della ditta Dusty, che gestisce il servizio di raccolta in città, intervenuta per bonificare.
Se i cittadini, però, nonostante la presenza delle telecamere, scelgono di abbandonare i rifiuti è evidente che l’attenzione su questa zona della città da parte delle autorità competenti sia andata scemando con il tempo. «Abbiamo ripulito l’intera zona – dice il vicesindaco Ezio Mannino – Non consentiamo questi questi di inciviltà. Le Salinelle sono un aspetto fondamentale del nostro territorio, non abbasseremo la guardia. Le telecamere sono operative e avranno registrato: visioneremo il loro contenuto e gli autori saranno puniti».
Il comandante della polizia municipale Antonino La Spina ha confermato l’operatività e la funzionalità delle telecamere. Necessarie anche per raggiungere il risultato minimo che si era posta la passata amministrazione: la valorizzazione dell’area. Qualche anno fa, l’assessorato regionale al Territorio aveva istituito i siti di interesse geologico Fonte Maimonide, Salinelle del fiume, Collina storica e Salinelle dei Cappuccini. A suo tempo era stato presentato un progetto da finanziare con fondi regionali, affinché le aree avessero un concreto sviluppo. Ma fino ad adesso dal governo di Palermo c’è stato silenzio assoluto: i fondi non sono arrivati.
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