A Paternò continua l’attesa di chi ha investito denaro per avere un posto nel cimitero cittadino di via Balatelle. Da mesi, infatti, si attende che partano i lavori per la realizzazione delle 310 tombe. Nei mesi scorsi era stata aggiudicata la gara d’appalto da 1,7 milioni di euro ma il cantiere non è mai partito e, lunedì scorso, la ditta aggiudicatrice ha rinunciato all’affidamento. Ciò ha portato il Comune ad attivarsi per assegnare il compito di eseguire i lavori all’impresa arrivata seconda in graduatoria.
Ad assistere impazienti alle trafile burocratiche sono i cittadini che hanno acquistato le tombe. Tra loro c’è chi ha chiesto un prestito per raggiungere la somma necessaria di 7500 euro. Per fare sentire la propria voce è stato costituito anche il comitato Cimitero Nuovo. Nell’ultima riunione il gruppo si è però diviso tra chi, circa una trentina, si è detto pronto a rivolgersi a un legale per agire contro l’ente comunale, e coloro che vogliono continuare a dialogare con l’amministrazione Naso. «Nonostante le affermazioni dell’assessore ai lavori pubblici Luigi Gulisano, che ha assicurato che le tombe saranno realizzate entro fine mandato – si legge in una nota diffusa da quella parte del comitato che intende agire legalmente – un gruppo consistente ha deciso di non dialogare più con l’amministrazione. Non è più disposto ad ascoltare continue scuse e ha deciso di affidare nelle mani di un legale la questione». La parte del comitato che preferisce non avviare una disputa legale sottolinea però di volere spingere l’amministrazione a «procedere nel più breve tempo possibile e senza pause, all’assegnazione delle tombe».
Sulla vicenda l’assessore Gulisano spiega che la «documentazione della seconda impresa in graduatoria è già arrivata ai nostri uffici ed entro la prossima settimana verrà convocata per la firma del contratto». I consiglieri comunali d’opposizione Anthony Distefano e Tuccio Paternò, che nelle scorse settimane sulla questione avevano presentato una interrogazione, tornano sul tema. «Dopo incomprensibili rinvii di quella firma del contratto che permettesse di far partire finalmente i lavori, adesso la palla viene ceduta alla seconda ditta: con la beffa che l’amministrazione comunale ha fatto trascorrere i 180 giorni necessari per far valere le ragioni fideiussorie del Comune. Un danno economico subito solo ed esclusivamente dai cittadin», hanno detto Distefano e Paternò.
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