Per qualcuno, dalle parti dell’Istituto comprensivo Marconi di Paternò, l’ispezione di ieri è stata come un fulmine a ciel sereno. Un funzionario del comando provinciale dei vigili del fuoco di Catania ha, infatti, fatto visita al plesso scolastico Falconieri di via Gaudio, incaricato di verificare se la struttura – dove trovano collocazione aule di scuola primaria e dell’infanzia – possa effettivamente contare sui requisiti di sicurezza necessari per ospitare studenti, docente e personale.
Il sopralluogo avrebbe fatto seguito ad un esposto presentato alla Procura di Catania da parte di autori al momento sconosciuti. Qualche voce adombra il sospetto che si tratti di alcune famiglie degli iscritti al plesso. L’immobile era stato del tutto abbandonato e lasciato in mani a vandali e ladri, diventando anche un dormitorio per senzatetto e manovalanza stagionale impegnata nella campagne paternesi. Negli ultimi anni, però, le amministrazioni comunali hanno deciso di riprendere il controllo dell’edificio, procedendo alla riqualificazione – in due fasi distinte – di due dei quattro blocchi del Falconieri, costati oltre un milione e cinquecentomila euro. Le altre due strutture rimanenti, invece, sono ancora terra di nessuno, luoghi dove clochard o disperati si recano tuttora per trovare un tetto sotto cui dormire.
«Da quello che ho appreso la denuncia è stata fatta solo per il plesso Falconieri – riferisce Maria Santa Russo, dirigente scolastico dell’Istituto che ha sedi anche in via Virgilio e a Ragalna con l’ex comprensivo Mongibello – forse gli autori dell’esposto lo hanno fatto per eccesso di zelo. Vero anche, comunque, che non avrei mai mandato i bambini a scuola in un posto che non ritenessi sicuro». «Mancava qualche estintore – prosegue la dirigente – ma è stato integrato immediatamente dall’amministrazione comunale».
Secondo Russo, comunque, dal sopralluogo non sarebbe emersa alcuna criticità di un certo rilievo: tra le altre cose, sarebbe stata accertata in realtà la mancanza di una luce d’emergenza all’interno di una stanza utilizzata come ripostiglio. «Non credo sia questa una criticità così rilevante da far chiudere una scuola», conclude la dirigente. Durante il sopralluogo è stato anche accertato il furto, da parte di ignoti, di due telecamere del sistema di videosorveglianza, già rimpiazzate ieri. Forse qualcuno preparava il terreno per far visita non con benevole intenzioni ad un immobile da poco riqualificato.
Resta sul tavolo, a Paternò, il tema della mancanza di certificazioni antincendio negli edifici pubblici. Il dirigente responsabile dei Lavori pubblici del Comune ha inviato ieri una nota all’amministrazione comunale ed ai dirigenti scolastici che evidenzia il ritardo di alcune scuole cittadine. Questione non di poco conto che già lo scorso anno aveva determinato grossi problemi, visto che la legge punisce le trasgressioni. Si parlò anche di chiusura di edifici scolastici, misura solo in extremis scongiurata.
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