Lo spettro del dissesto economico si avvicina ogni giorno che passa. Occorrono due milioni di euro per chiudere il bilancio del Comune di Paternò. Il sindaco Mauro Mangano ha ribadito «che la situazione delle casse comunali non è allegra. Ci troviamo a fronteggiare spese impreviste e ulteriori tagli dai governi centrale e regionale». I guai economici dell’amministrazione si stanno riverberando in tutta la loro gravità nella realtà quotidiana.
In primis si è tenuta un’assemblea sindacale di quattro ore indetta dalla Cisl e dalla Confali per affrontare la questione dei dipendenti della Dusty, la società che gestisce il servizio di raccolta rifiuti. La protesta è stata inscenata per il ritardo nei pagamenti degli stipendi. Questo ha provocato forti disservizi in città: la spazzatura è stata lasciata quasi ovunque; nelle due ore in cui i netturbini hanno lavorato, il servizio di raccolta è stata effettuato solo nel centro storico. Altro problema rilevato a causa della mancanza di soldi è il mancato pagamento di una bolletta Enel, di circa 300mila euro, da parte dell’ente comunale. La conseguenza è stata l’interruzione del servizio di erogazione di energia elettrica. Sono rimaste al buio le strade di contrada San Marco e contrada Junco. «Non è la prima volta che la luce nelle strade viene a mancare – affermano alcuni residenti – viviamo in periferia ma questo non significa essere cittadini di serie B. Ritirarsi a casa, a piedi, di sera, in queste condizioni è pericoloso».
Tra le improvvise spese non preventivate, che hanno fatto scattare l’allarme rosso, c’è la causa persa in Cassazione contro i doposcuolisti e cioè oltre 325mila euro da pagare in un’unica soluzione per quanto concerne i contributi Inps e gli arretrati che ammontano a 862mila euro. In queste ore sono in corso febbrili trattative tra il Comune e i legali dei doposcuolisti per giungere a una rateizzazione per il pagamento. «La situazione è davvero drammatica – dichiara Nino Valore, presidente della commissione Bilancio – Bisogna fare dei tagli ma non si sa quale strategia attuare per evitare il dissesto». Intanto la proposta avanzata da quattro consiglieri di azzerare le indennità non è passata: lunedì sera l’assise civica si è espressa negativamente. Si è lasciata libertà ai singoli consiglieri di decurtasi o di azzerarsi la propria indennità.
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