Paternò, fonte Maimonide ancora nell’incuria «Le acque inquinate dagli scarichi abusivi»

Un bene monumentale che, se dovesse essere recuperato e finalmente bonificato, potrebbe rappresentare un’attrazione turistica a Paternò. E invece la struttura è chiusa da anni, abbandonata alle intemperie e lasciata nelle mani di vandali e ladri. Si tratta della fonte Maimonide, meglio conosciuta come Acqua grassa per l’abbondante presenza di ferro e anidride carbonica nella sua falda. Aperta dal 2005 a oggi solo per poche settimane, a frenarne la fruibilità sarebbe l’assenza di fondi da parte del Comune per una bonifica. Necessaria a rimuovere l’inquinamento da scarichi fognari a cui sono soggette le acque.

Un tempo luogo di ritrovo per i paternesi e non, la struttura è rimasta attiva fino ai primi anni Sessanta e poi abbandonata. Dopo essere stata trascurata per anni, nel 2005 sono stati avviati i lavori da oltre 200mila euro per la riqualificazione e il recupero della fonte Maimonide. Inaugurata nell’aprile del 2007, è stata aperta al pubblico solo per quindici giorni. Da quel momento il bene è rimasto chiuso ad eccezione dell’aprile 2010, quando fu riaperto soltanto per qualche settimana in occasione della festa della primavera. 

A impedire l’apertura di una parte del patrimonio della comunità sarebbe stati problemi burocratici, assenza di personale e l’acqua inquinata. «Per recuperare l’intera struttura ci vogliono dei fondi di cui il Comune non è al momento in possesso – spiega Agostino Borzì, assessore paternese al ramo – Per riaprirla al pubblico e renderla fruibile è necessario migliorarne le condizioni di sicurezza». Borzì si riferisce ad esempio alla vasca di raccolta della acque, «i cui bordi sono decisamente bassi». 

«In secondo luogo, affinché l’Acqua grassa possa essere nuovamente potabile, è opportuno bonificare la zona – continua – perché la falda presenta segni di inquinamento». E in effetti, dai risultati delle analisi effettuate tempo fa su un campione, è emersa la presenza di batteri derivanti da inquinamento da scarico fognario. «Probabile che ci siano in zona degli scarichi abusivi – conclude l’assessore – che vanno individuati ed eliminati».

Salvatore Caruso

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