Paternò, deturpata scalinata settecentesca Tra svastiche, disegni volgari e frasi d’amore

Nuovamente scritte con frasi d’amoredisegni volgari e questa volta pure una svastica. Tutto sui muri della scalinata settecentesca di Paternò, il bene che collega la parte bassa con quella alta della cittadina etnea. Il monumento lo scorso anno in occasione delle festività pasquali era già stata deturpato dai vandali obbligando il Comune a ridipingerla in fretta e furia. Una scelta presa senza sentire il parere della Soprintendenza e quello di altri enti preposti. Gli operai avevano utilizzato del semplice ducotone colore ocra-marsala per un costo complessivo di mille euro. Dieci anni prima il bene aveva subito dei lavori di restauro costati oltre 800mila euro

Anche questa volta gli autori, con ogni probabilità, resteranno sconosciuti. Nella zona si fa sentire la mancanza di un sistema di videosorveglianza. Al danno materiale subito dal monumento si accompagna quello dell’immagine della scalinata settecentesca, poiché la collina storica rappresentare una sorta di biglietto da visita per tutte le visite guidate in programma con le scuole cittadine e non solo. Le condizioni dell’area si scontrano con l’obiettivo dichiarato dell’amministrazione comunale e della Pro loco di tutelare il patrimonio cittadino. A questo si aggiunge il fatto che tra meno di un mese arriveranno le festività pasquali e la scalinata sarà presa d’assalto da migliaia di fedeli e turisti che parteciperanno alla processione dei simulacri del Cristo morto e della Madonna addolorata. 

«Ho avuto già dei contatti con la giunta comunale – spiega padre Salvo Patanè, parroco della Chiesa santa Maria dell’Alto situata nella parte superiore della collina – ho espresso le mi perplessità; so che gli amministratori in sinergia con la Soprintendenza stanno lavorando per trovare la soluzione ottimale. Posso assicurarvi che il percorso della processione non subirà modifiche». Per Agostino Borzì, assessore al ramo della giunta del sindaco Mauro Mangano: «Le scritte vanno coperte ma non come lo scorso anno, quando a causa del poco tempo a disposizione abbiamo deciso usare il ducotone a spese nostre prendendo anche una denuncia». 

L’idea a lungo termine è quella di «adottare contromisure per tutelare l’area attraverso finanziamenti che devono essere cercati e poi assegnati. Abbiamo contattato la Soprintendenza por definire un intervento di ripulitura compatibile con le caratteristiche del monumento». Intanto per eliminare o quanto meno coprire le nefandezza si stanno studiando anche delle soluzioni tampone: o drappi da collocare tutto lungo tutte le nicchie che costellano al scalinata o delle gigantografie raffiguranti le varie fasi della passione di Cristo. Una decisione sarà presa tra tutti gli enti interessati nei prossimi giorni.

Salvatore Caruso

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