Paternò, cittadini e associazioni puliscono le strade «Ripristinato canale senza manutenzione da anni»

Continuano a Paternò le iniziative di cittadini e associazioni che si impegnano a sistemare e riqualificare le aree della città con propri mezzi, in sostituzione degli enti pubblici. Nei giorni scorsi i proprietari dei fondi agricoli che si affacciano lungo la strada provinciale 137/II, arteria viaria che nonostante sia strategicamente importante è chiusa al transito, hanno deciso di intervenire con propri mezzi, per ripristinare le normali condizioni di sicurezza. Così, in stretta sinergia con l’associazione Paternò ON, gli imprenditori agricoli di contrada Gianferrante, muniti di escavatore e di autocarri, hanno effettuato una serie di lavori.

Per oltre 400 metri un tratto della provinciale è sempre inondata d’acqua, in quanto ai margini della strada c’è un canale irriguo costantemente stracolmo di detriti, terra e materiale vario. «Dovevano intervenire i privati per rendere la strada sicura – spiega a MeridioNews un agricoltore della zona – era da circa otto anni che il canalone non veniva sistemato. Qui c’è sempre un laghetto e la strada è insicura». E dove non arrivano le istituzioni subentrano le associazioni, come nel caso dei componenti della neonata Presente per Paternò, con gli attivisti muniti di scopa e sacchetti della spazzatura, che hanno ripulito parte del cimitero monumentale.

Un intervento necessario per eliminare rifiuti ed erbacce con l’obiettivo di restituire un volto dignitoso alle tombe del camposanto. I volontari, assieme ad un operaio del Comune munito di taglia erba, hanno ripulito viale Santa Barbara, viale San Paolo e viale San Luca. «La nostra è stata un’iniziativa – spiega Andrea Lo Faro, presidente dell’associazione – attraverso la quale vogliamo lanciare un messaggio ai nostri cittadini: cioè quello che spetta a noi avere cura della nostra comunità e dei nostri beni».

Altro intervento da parte della stessa associazione in via Vittorio Emanuele, dove è stato demolito parte di uno spartitraffico in cemento, collocato all’ingresso della città, che si era trasformato in un pericolo per gli automobilisti. Diversi i casi di autovetture che sono andate a sbatterci contro, provocando danni inestimabili alla parte basse del motore.

Salvatore Caruso

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