Paternò, casa Coniglio ancora preda dei vandali Associazioni: «Andare via sarebbe una sconfitta»

Ormai non si contano più i raid vandalici a Casa Coniglio. La struttura comunale in piazzale della Fraternità, nel quartiere Coniglio di Paternò, che ospita al piano terra il centro diurno per anziani e, al primo piano, un’associazione di volontariato e la sede locale Fipsas (Federazione italiana pesca sportiva e attività subacquee) è stata presa di mira ancora una volta per la festa del 1° maggio. Appena tre giorni dopo rispetto al precedente episodio nel quale i vandali avevano anche lasciato delle feci su un tavolo.

Spaccata la vetrata d’ingresso, i vandali sono entrati nella struttura. Al piano terra sono stati danneggiati tavoli e sedie, al primo piano la libreria è stata staccata dal muro e i libri sono stati trovati tutti buttati a terra in diverse stanze dell’immobile. Danneggiati anche il tavolo da ping-pong e altri mobili. Sono ancora da quantificare i danni di questo ultimo atto vandalico. 

«Non è tanto il danno arrecato alle cose – commenta Michele Bonaccorso di Sagittarius, l’associazione sportiva che si occupa insieme alla Paternò Baseball di organizzare le attività per gli adolescenti – ma il segno di un degrado troppo diffuso. L’aspetto positivo è che i ragazzi che frequentano le nostre attività hanno deciso di reagire sistemando loro stessi ciò che è stato danneggiato». 

Una presa di posizione ferma anche quella di Agata Lopes, altra responsabile del progetto. «Noi non abbandoniamo Casa Coniglio perché andare via significherebbe una sconfitta e non possiamo permetterlo. Soprattutto – aggiunge – per dare un segnale forte a tutti i ragazzi che vengono giornalmente da noi». Sulla vicenda è intervenuto anche Salvo Signorello, presidente Fipsas che la scorsa settimana aveva annunciato l’addio alla sede dove il raid post pasquale. «Apprendo da voi che c’è stata un’altra intrusione dentro la struttura. Abbiamo deciso di consegnare le chiavi al Comune, ma prima di prendere della scelta definitiva ci riuniremo tra noi per prendere la giusta decisione».

Intanto, il sindaco di Nino Naso ha dichiarato di avere avuto, nei giorni scorsi, un incontro con le forze dell’ordine «che mi hanno garantito massima disponibilità e collaborazione perché questi fenomeni che non si possono trascurare. Pensiamo – aggiunge il primo cittadino – si tratti di un gruppo di ragazzi, forse minorenni, che pensano di fare delle bravate ma, in realtà, provocano solo danno alla comunità. Ci sono delle indagini in corso e siamo in dirittura d’arrivo».

Salvatore Caruso

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