Sono due i milioni di euro che mancano all’appello al Comune di Paternò per chiudere il bilancio di previsione 2016. Lo spettro del dissesto economico si avvicina sempre di più e, nelle scorse ore, i consiglieri di minoranza Ezio Mannino, Roberto Faranda, Nino Valore e Vito Rau hanno proposto di rinunciare alla totalità dell’indennità per gli organi istituzionali. Da questa operazione, hanno calcato dall’opposizione, si potrebbero ricavare circa 300mila euro.
Il consigliere Alfio Virgolini ha avanzato sei proposte per far risparmiare le casse comunali: «Vista la presenza di numerosi proprietari degli alloggi nella zona Peep – afferma Virgolini – è possibile stimare in via preventiva, un ipotetico introito di un milione di euro annui per almeno 4 anni, derivante dalla concessione del diritto di proprietà e vendita dei relitti di terreno». «In secondo luogo potremmo avviare una cessione di tutti i crediti ad enti di riscossione». «Si potrebbe procedere poi con un censimento di tutti i passi carrabili esistenti, il recupero delle somme spettanti dai morosi e la vendita o il rinnovo delle concessioni scadute di tutte le tombe abbandonate nel cimitero monumentale». «Infine – conclude il consigliere – si potrebbero ottimizzare le strisce blu attraverso una gestione esterna e mettere in prepensionamento di tutto il personale dipendente in esubero che ne ha i requisiti».
Intervistato da MeridioNews, il sindaco di Paternò Mauro Mangano ha ammesso che «la situazione delle casse comunali non è allegra». Secondo il primo cittadino «Ci troviamo in questa situazione per spese impreviste e nuovi tagli provenienti dai governi centrale e regionale». Tra le uscite non previste, la sconfitta in Cassazione contro i lavoratori cosiddetti «doposcuolisti», per la quale il Comune dovrà pagare 325mila euro più altri 862mila di arretrati. A questo si aggiunge la riduzione dell’aliquota Irpef, passata dallo 0,8 per cento allo 0,4 per cento, che ha ridotto le entrate per circa 700mila euro. Altri 388mila euro derivano da una condanna inflitta dalla Corte di Giustizia europea per inadempimento e mancata esecuzione delle direttive in materia di discariche abusive.
«Se dobbiamo evitare il dissesto, sono due le vie da intraprendere – ha ribadito Mangano – in primis stiamo valutando di ridurre, ma non azzerare, le nostre indennità. I colleghi che parlano di rinunciare alla totalità della somma fanno solo del populismo. Stiamo valutando inoltre se tagliare alcuni servizi come il trasporto interno dell’Ast e ridurre, solo temporaneamente, l’assistenza igienico-personale». «Potremmo rivedere al ribasso anche i fondi per la festa di Santa Barbara – conclude il sindaco – e rivedere le entrate per passi carrabili, fitti delle case popolari, e servizi cimiteriali».
Duro nei confronti della giunta il consigliere Nino Valore, presidente della commissione bilancio, che afferma: «Il fallimento della giunta Mangano è sotto gli occhi di tutti. Il 30 aprile scorso avremmo dovuto approvare in Consiglio il consuntivo e il bilancio. Nessuno dei due documenti è arrivato però all’attenzione dell’assise civica. Nonostante ci si accusi di populismo, spetta a noi istituzioni dare l’esempio». Sulla questione è intervenuta anche la presidente del Consiglio Laura Bottino: «Voglio evitare che si faccia di tutta l’erba un fascio, ma la scadenza prefissata per l’approvazione del Conto consuntivo 2015 e del Bilancio di previsione 2016 era il 30 Aprile. Ancora oggi non vi è traccia di uno schema di bilancio approvato dalla giunta che, per questo motivo, è di fatto inadempiente».
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