Una suddivisione di posti di sottogoverno che sa di vecchia politica. È così che è arrivata a Paternò la nomina di due nuovi componenti del consiglio d’amministrazione dell’Ama, l’azienda municipalizzata che si occupa dell’acquedotto. I due nomi ufficializzati dal primo cittadino paternese Mauro Mangano sono il geologo Giovanni Cavallaro, personalità vicina al duo Mangano-Palumbo, ossia il sindaco e il suo vice, e la commercialista Francesca Spitaleri, professionista vicina, secondo rumor del palazzo, a un consigliere di comunale d’opposizione. Secondo indiscrezioni, si tratterebbe dell’autonomista Ionella Rapisarda. Che ha confermato che si tratti di una persona a lei vicina, ma ha negato di averla proposta.
Alla presidenza del consiglio d’amministrazione resta, comunque, Giuseppe Rapisarda. La nomina dei due componenti esterni è stata possibile per due motivi. Perché sono arrivate, nelle scorse settimane, le dimissioni di Letizia Messina prima e di Mimmo Benfatto dopo, ossia due funzionari comunali. Ma anche perché è cambiata la normativa sulle società partecipate. Fino a qualche mese fa, infatti, la legge imponeva che il cda delle partecipate del Comune individuasse i consiglieri tra funzionari e dipendenti comunali. La modifica consente, invece, la nomina di componenti esterni. Ed è questo il caso.
I due nuovi membri costeranno alle casse comunali circa 36mila euro lordi. Senza tuttavia considerare la figura del presidente. Critiche sono giunte dal consigliere d’opposizione Salvatore Fallica, secondo il quale la nomina potrebbe essere illegittima. «Il regolamento comunale attualmente in vigore prevede che i consiglieri del cda della partecipata devono essere interni – afferma – Affinché la nomina dei due nuovi componenti abbia validità, sarebbe necessario in primis modificare il regolamento; in secondo luogo ci si chiede se è possibile che la nomina di Cavallaro e Spitaleri, professionisti di indubbie qualità, abbia a che fare con eventuali costi di spartizioni elettorali».
«Mi chiedo – conclude Fallica – se in un momento di crisi e con intere famiglie sul lastrico sia opportuno che l’amministrazione adotti simili provvedimenti». Non si è fatta attendere la replica del sindaco di Paternò Mauro Mangano: «Il cambio ai vertici aziendali è avvenuto a seguito delle dimissioni dell’architetto Domenico Benfatto, per il quale era divenuto molto gravoso coprire i due ruoli all’interno della società e del Comune – precisa Mangano – I due nuovi componenti del Cda sono stati scelti perché hanno i requisiti che in questo momento servono all’azienda, per migliorare il servizio ed iniziare una politica di investimenti che manca da anni. Il geologo Cavallaro, che ha già collaborato con l’Ama, potrà mettere a disposizione le proprie competenze tecniche, mentre la dottoressa Spitaleri fornirà un valido aiuto per affrontare quelle finanziarie».
Il primo cittadino ricorda, inoltre, che l’Ama ha messo ordine nei propri conti, avviando un percorso di risparmio che dovrebbe essere evidente dal prossimo bilancio. «Abbiamo adeguato il sistema tariffario alle normative – continua Mangano – senza pesare sulle tasche dei cittadini. A Paternò oggi si paga per l’acqua la tariffa più bassa della provincia di Catania, e probabilmente una delle più basse d’Italia. Ancora una volta si preferisce non parlare dei fatti, che sono quelli che riguardano la vita dei cittadini, ma mettere in giro notizie false per generare polemiche»
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