Sono stati sospesi dal servizio tredici dirigenti medici dell’ospedale Santissimo Salvatore di Paternò. Sono indagati, insieme ad altri 58 dipendenti del nosocomio, per falso e truffa. Medici, infermieri e personale amministrativo: in sintesi il reato che viene loro contestato è quello di aver fatto timbrare i propri badge personali da altri.
Sono 71 in tutto gli operatori sanitari in servizio all’ospedale finiti nel mirino degli investigatori della guardia di finanza del comando provinciale di Catania e della compagnia di Paternò con l’accusa di assenteismo. Il caso era venuto fuori a giugno dello scorso anno e gli inquirenti avevano preso in esame il periodo compreso fra novembre 2014 e gennaio 2015. A supporto delle indagini dei finanzieri erano state piazzate anche delle telecamere: nell’aprile 2015 venne arrestato Antonio Consolato Pina, un infermiere infedele accusato di peculato, falso, truffa ai danni dello Stato ed esercizio abusivo della professione medica.
La sospensione dal servizio per i tredici dirigenti medici avrà inizio già a partire da questa settimana e durerà dai dodici ai diciotto giorni. Il provvedimento, deciso dai componenti di un collegio istruttorio dell’Asp di Catania, sarà graduale per evitare di creare disservizi e disagi ai pazienti. Nei prossimi giorni, una misura simile potrebbe arrivare anche per gli altri indagati. Intanto, il prossimo 5 aprile la posizione di tutti i 71 indagati sarà al vaglio del giudice per le indagini preliminari che dovrà decidere per un loro rinvio a giudizio, come richiesto dall’accusa, oppure per l’archiviazione.
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