Non c’è pace a Paternò per i commercianti. Sono circa dodici, in meno di 20 giorni, i furti e le rapine subiti dagli esercenti paternesi. Che chiedono un immediato intervento delle istituzioni, in particolare del prefetto del capoluogo etneo. Gli ultimi due colpi, stanotte, poco dopo le due del mattino. Ladri in azione in pieno centro storico, in piazza Indipendenza. I banditi, dopo aver scardinato la saracinesca di una ex sala giochi ormai in disuso, hanno messo fuori uso le telecamere del sistema di video sorveglianza della bottega attigua: una farmacia.
Hanno poi ripulito una tabacchiera e danneggiato uno studio medico. Uguale il modus operandi: un buco nelle pareti di una bottega vicina, usato per introdursi nell’esercizio commerciale da derubare. Ma nell’ambulatorio del medico non c’erano oggetti di valore, così l’interno è stato completamente distrutto. Al contrario, è andato in porto il furto all’interno della tabaccheria, rubando — tra le altre cose — decine di stecche di sigarette. Il bottino potrebbe essere complessivamente superiore ai 10mila euro.
Fin qui la cronaca, a cui è seguita la reazione sdegnata delle associazioni di categoria e delle istituzioni locali. La Confesercenti, per voce del direttore provinciale Salvo Politino, chiede maggiore sicurezza in città: «Possiamo affermare con rammarico che la città di Paternò è soggetta a una escalation della microcriminalità — afferma Politino — I commercianti e i cittadini non possono che essere spaventati e disorientati da vicende del genere. È preoccupante infatti il clima di omertà e di indifferenza che si respira. Questo è indice della paura della gente, del loro sentirsi insicuri». «Bisogna alzare il livello di attenzione, ci appelliamo al prefetto e alle forze dell’ordine — conclude — affinché attivino presidi costanti nel territorio».
Preoccupato anche il sindaco Mauro Mangano. Che, se da un lato annuncia l’installazione di sistemi di videosorveglianza in tre scuole e la prossima collocazione di telecamere in via Vittorio Emanuele e in piazza Umberto, dall’altra, attraverso una lettere aperta, invita la città a ribellarsi a questi fatti criminali, a scendere in piazza e a coltivare la cultura della legalità. «Abbiamo deciso di investire per la sicurezza delle nostre scuole, non possiamo più sopportare che continuino ad essere prese di mira da vandali e ladri — dice il primo cittadino — Provvederemo a dotare di videosorveglianza anche un altro plesso più volte sotto attacco, ovvero quello dei Falconieri. Oltre alle scuole, si punta a migliorare la sicurezza delle aree centrali della città con telecamere di videosorveglianza in via Vittorio Emanuele e in piazza Umberto».
Nella lettera aperta Mangano parlato di questo come momento «in cui dobbiamo decidere concretamente da che parte stare. Se rimanere in disparte a guardare con amara rassegnazione, magari lamentandoci svogliatamente di questo o di quel misfatto, oppure se alzare la testa, tutti insieme, e combattere per il riscatto della nostra città. Ciascuno deve fare la propria parte, avendo tutti di mira la coesione sociale, la condivisione dei principi di legalità e il miglioramento delle condizioni di convivenza civile — prosegue Mangano — Chiediamo con forza che Paternò, tutta, reagisca, dicendo da che parte sta. Non basta che ci diciamo tra di noi che siamo indignati o arrabbiati. Occorre dirlo a testa alta, dimostrando concretamente che la maggioranza di questa città è per l’onestà».
Ma le parole del sindaco non bastano a placare l’attacco dei consiglieri di opposizione Nino Valore, Ezio Mannino, Vito Rau, Roberto Faranda e Sergio Signorello. Che accusano l’amministrazione di «immobilismo incapace di mettere in campo iniziative in grado di creare opportunità di lavoro, né tantomeno di fornire un aiuto sociale, in grado di alleviare il dramma di tante famiglie paternesi. Per questo crediamo sia opportuno che il sindaco vada a riferire al prefetto, per esporre la delicata situazione che vive la città, e chiedere un immediato potenziamento delle forze dell’ordine, che seppur encomiabili per impegno e risultati, risultano insufficienti nel numero. A tutto ciò, come già sperimentato a Belpasso, si potrebbe aggiungere anche un servizio di vigilanza privata, che collabori con carabinieri e vigili urbani, per una maggiore sorveglianza del territorio». «Chiediamo anche — concludono — che il sindaco costituisca immediatamente una task force emergenza sicurezza che metta attorno a un tavolo le istituzioni, le associazioni, i commercianti e la società civile, in modo da individuare insieme le possibili soluzioni».
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