Passante, oltre un milione di viaggiatori in un anno «Potrebbero essere di più, tante stazioni critiche»

A Palermo, in un anno di passante, i viaggiatori sono stati oltre un milione. Questi numeri, riferiti qualche giorno fa, sono stati letti dalla Regione siciliana con un certo ottimismo ma ancora non sono sufficienti a coprire il fabbisogno dell’area metropolitana secondo gli esperti di Palermo in progress, che stanno compiendo studi approfonditi sui flussi di utenze sul passante. I dati di Trenitalia relativi al servizio attivato un anno fa sul tragitto Palermo Centrale-Punta Raisi e quelli sul trasporto regionale sono stati presentati martedì alla stazione Centrale dall’assessore alle Infrastrutture e Mobilità della Regione Siciliana, Marco Falcone e dall’amministratore delegato e direttore generale di Trenitalia, Orazio Iacono. Presenti Silvio Damagini, direttore direzione regionale Sicilia della Divisione Passeggeri Regionale di Trenitalia, e Fulvio Bellomo, Dipartimento delle Infrastrutture della Mobilità e dei Trasporti dell’assessorato della Regione Siciliana.

«Sembrano cifre elevate ma, dati alla mano, dividendo per 365 giorni il risultato è meno di tremila persone al giorno – afferma l’ingegnere Roberto Di Maria di Palermo in progress  – un dato molto al di sotto delle aspettative. Potrebbero essere di più ma devono aumentare il numero di treni».  Di Maria e il team del sito hanno concluso, attraverso delle osservazioni svolte sul campo, che la domanda supera di gran lunga un milione di passeggeri l’anno. Almeno il doppio, se non il triplo. «viaggiatori sul passante ferroviario nell’ora di punta mattutina superano regolarmente la capienza dei convogli – spiega ancora l’ingegnere – 345 posti per i Minuetto e 471 per i Jazz. Il che significa che la domanda supera abbondantemente i mille passeggeri/ora, a fronte di una offerta che oscilla tra gli 800 ed i 950 posti/ora, a seconda dei convogli».

Sulla linea, Palermo in progress registra che la stragrande maggioranza della movimentazione dei passeggeri nelle ore di punta (7.00-9.00 – 13.00-14.00 18.00-19.30 ndr) avviene tra la Stazione centrale e San Lorenzo, per valori spesso superiori al 90 per cento sul totale dei passeggeri trasportati. In questa tratta le stazioni critiche sono nell’ordine Orleans, Notarbartolo e Centrale. La stazione di Punta Raisi è interessata da una percentuale che raramente supera il 15 per cento. «Questo sistema va incrementato – dice Di Maria –  perché si sta rivelando fondamentale per la città e lo vediamo ogni giorno da quanti passeggeri restano a terra. Un’altra cosa importante da capire è che Trenitalia continua a palare del collegamento Palermo – Punta Raisi ma la verità è che il passante ferroviario serve l’area metropolitana molto di più di quanto faccia con l’aeroporto. Solo il Comune di Palermo sembra non vederlo».

Più volte i tecnici hanno chiesto udienza al Comune, un appello rimasto finora inascoltato. La Regione dal canto suo ha fissato un incontro con gli esperti di Palermo in progress la settimana prossima all’assessorato alle Infrastrutture e ha già anticipato che prenderà in seria considerazione le stime fatte per ridurre la percorrenza sul passante fino a 17 minuti. All’incontro, il primo di una serie, saranno presenti anche Trenitalia e il Comitato pendolari. «Si tratta di una buona notizia e una dimostrazione che qualcosa si muove in ambito regionale – afferma Di Maria – l’assessore si sta occupando di risolvere le criticità, siamo cautamente ottimisti». 

Tanto resta ancora da fare. «In Sicilia c’è un contratto di servizi decennale che prevede che se scegli di mettere un treno a Palermo, ad esempio, devi toglierlo a Catania – sottolinea l’esperto –  è tutto un gioco degli equilibri, deve essere aumentato il contratto di servizio di 111 milioni. In Sicilia c’è più voglia di prendere il treno, è un sogno che avevamo da tempo e deriva dal fatto che ci si rende conto degli sforzi in termini di ammodernamento dei treni e di infrastrutture. Il fatto che il servizio registri un incremento del 12 per cento è sicuramente dovuto all’apertura del passante, è evidente. Questo, se utilizzato a dovere, può tradursi in un notevole decongestionamento del traffico e in una maggiore tutela per l’ambiente».

Altri dati emersi all’incontro di qualche giorno fa sono, in primo luogo, che il biglietto unico entrerà in vigore entro il 2020 pure a Messina.  In secondo luogo che il trasporto regionale conta circa 40mila viaggiatori ed oltre 440 corse al giorno, effettuate da una flotta di 117 treni con una rete di oltre 5mila punti vendita e cinque impianti di manutenzione. L’ammodernamento della flotta previsto nel Contratto di Servizio decennale con la Regione Siciliana prevede un investimento di oltre 426 milioni di euro che permetterà di rinnovare più della metà della flotta entro il 2021. A fianco dei Minuetto arriveranno 21 nuovi Pop, 17 convogli ibridi e 5 Flirt. Completano la flotta i Jazz che effettuano già 54 collegamenti giornalieri. «I dati sono confortanti, ma si può e si deve fare di più – dicono gli esperti – soprattutto per i trasporti di tipo urbano e suburbano, con particolare attenzione verso le esigenze dei pendolari».

Stefania Brusca

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