Partinico, è guerra tra commissario e consiglio «È un ducetto». Arena: «Sono degli anarchici»

«Il clima politico qui è comunque pesante. Tra un commissario straordinario che pensa di fare il ducetto e una classe politica inadeguata e fallimentare, come hanno dimostrato le dimissioni dell’ex sindaco De Luca, questo paese affonda sempre più tra i suoi atavici problemi». L’amaro commento del consigliere comunale Emiliano Puleo rende bene l’atmosfera politica che si respira in questo momento a Partinico. Sin dal suo insediamento a giugno il commissario straordinario Rosario Arenanominato direttamente dal presidente della Regione Nello Musumeci, è entrato in rotta di collisione col civico consesso

Negli ultimi giorni Arena aveva sollevato il cosiddetto caso Gettonopoli: dal 2015 a oggi il Comune di Partinico avrebbe sborsato 1.850 gettoni di presenza non dovuti ai consiglieri comunali per consigli e commissioni andate deserte. Il conto è già salito a 55mila euro, secondo gli accertamenti effettuati dagli uffici del Settore Affari generali. Questa mattina invece il consiglio comunale aveva a sua volta istituito un punto all’ordine del giorno per istituire una commissione consiliare d’indagine sulle spese sostenute proprio da Arena. «Il consiglio è stato rinviato a domani sera, oggi il punto in questione non si è nemmeno aperto – spiega Puleo – Il dubbio che sorge un po’ a tutti i consiglieri riguarda l’ammontare delle spese sostenute dal commissario tra trasferte, affitto casa, bar, pranzi e cene. Chi ha provato a documentarsi sul tema o si è visto negare l’accesso agli atti oppure nella documentazione ha trovato una bella sfilza di omissis». 

Accuse rigettate con decisione dallo stesso ex colonnello della guardia di finanza. «Già una volta i consiglieri mi hanno chiesto i documenti e glieli ho forniti, ovviamente seguendo la legge sulla trasparenza e quella sull’accesso agli atti – spiega il commissario – La guerra di cui si parla tra consiglio e commissario l’hanno iniziata loro. Io amo da sempre le regole, mentre loro sono degli anarchici. Tra l’altro è la stessa legge, ad esempio, a prevedere che io potrei spendere fino a 180 euro al giorno di rimborsi spese, tra albergo a quattro stelle, pranzi e cene. Io invece spendo al massimo 70 euro e mangio con un panino quasi tutti i giorni. Vengo da 40 anni di guardia di finanza, questi consiglieri possono farmi solo il solletico».

Andrea Turco

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