Parlamentour, bagno di folla per i parlamentari M5S

Un abbraccio calorosissimo da oltre 1500 persone ai parlamentari 5 stelle di Camera, Senato e Ars che ieri a hanno dato vita al viaggio in tre tappe: Piana degli Albanese, Termini e Palermo. Presenti tra gli altri Riccardo Nuti, Alessandro Di Battista e il vicepresidente della Camera, Luigi Di Maio.

Un bagno di folla. Il tour a Piana, Termini e Palermo dei parlamentari alla Camera, Senato e all’Ars è stato salutato, ieri,  dalla gente delle grandi occasioni. Numerosissimi i cittadini accorsi soprattutto a Trapani e a Palermo. In quest’ultima tappa parecchie delle persone arrivate per vedere i loro rappresentati nelle istituzioni siciliane e romane sono rimaste fuori dal teatro Don Orione, rivelatosi troppo piccolo per contenere tutti gli intervenuti.

“Siamo il granello di sabbia nel motore della casta”. E’ la colorita istantanea che i parlamentari hanno consegnato ai cittadini presenti al Parlamentour per fotografare l’azione del Movimento, volta a sparigliare le carte di chi “troppo spesso ha imbrogliato il Paese” e a denunciare le manovre sottobanco consumate sulla pelle degli italiani.  

E gli esempi recenti non sono mancati, anzi. Sono risuonati come litanie nelle parole del presidente del gruppo M5S alla Camera, Riccardo Nuti, che ha messo in fila le “porcate Bankitalia, F35, slot machine”, solo per citarne alcune che “hanno sottratto denaro alle tasche degli italiani, alle imprese, alla sanità e ai servizi, nel quasi totale silenzio degli organi di stampa”. Porcata tra le porcate per Nuti è la nuova legge elettorale studiata per fare fuori il Movimento 5 stelle, “come ha ammesso anche il ministro Mauro”.

“E’ ovvio – ha detto Nuti – che un comportamento come il nostro debba dare fastidio. E’ ovvio che la Casta faccia quadrato per fermarci e screditarci con l’opinione pubblica, dipingendoci come squadristi e fascisti. Ma i veri fascisti sono stati coloro che hanno ammutolito l’opposizione con la “ghigliottina”, una pratica mai vista alla Camera e fra l’altro nemmeno prevista dal suo regolamento. Sull’argomento si è scritto di tutto, ma nessuno ha chiesto alla Boldrini perché non ha fatto lavorare la Camera sabato e domenica. E’ stato forse perché c’era il convegno di Sel?”.

Ma il ruolo del Movimento nei palazzi del potere non è, ovviamente, solo quello del cane da guardia. “Lavoriamo – hanno detto un po’ tutti i parlamentari – come matti da mattina a tarda sera. E di tanto in tanto qualche nostra proposta riesce perfino a fare breccia nel muro della maggioranza”.

E alcuni dei grossi obiettivi centrati dal Movimento sono stati elencati da Luigi di Maio, vicepresidente della Camera, come l’approvazione dell’emendamento per la compensazione delle cartelle di Equitalia con i crediti vantati dalle imprese con lo Stato, di quello per lo stop ai contratti della Rai per l’esclusiva della convention di Comunione e Liberazione che costava ai contribuenti 700 mila euro, oppure di quello per l’alt ai mega affitti dei palazzi romani della politica.

“Tutti obiettivi – ha detto – Di Maio che abbiamo potuto ottenere ricattando i partiti, prospettandogli un ostruzionismo fiume che li avrebbe costretti ad interminabili presenze in aula”.

L’atteso intervento di Alessandro Di Battista ha messo pure l’accento sull’immagine negativa dei deputati del Movimento veicolata nei giorni successivi al “regalo” alle banche. 

“Siamo stati dipinti come violenti, fascisti, eversivi, potenziali stupratori e non una parola è stata detta contro un regalo di 7,5 miliardi alle banche”.

Per di Battista uno dei guai della politica sono i soldi che girano attorno a questo mondo e che rendono i politici ricattabili.

“Io- ha detto – ho fatto campagna elettorale con 140 euro di cui 50 prestati da mia zia, che, ovviamente, non mi ricatterà mai per farsi presentare un emendamento”

A raccontare le nefandezze dei Palazzi e a rispondere alle domande dei tantissimi simpatizzanti del Movimento, ma anche dei curiosi arrivati da tutta la Sicilia, oltre a Nuti, Di Maio, e a Di Battista, c’erano i deputati alla Camera, Chiara Di Benedetto, Giulia Di Vita, Loredana Lupo e Claudia Mannino. Hanno rappresentato i parlamentari all’Ars Giorgio Ciaccio, Salvatore Siragusa e Giampiero Trizzino, mentre per i senatori sono intervenuti Barbara Lezzi e Vincenzo Maurizio Santangelo (capogruppo Senato). 

La prima tappa è stata effettuata a Piana degli Albanesi. La carovana 5 stelle si è poi spostata Termini Imerese per chiudere in serata a Palermo, al teatro piccolo Don Orione, letteralmente assediato dalla gente.

Archiviato il capitolo nefandezze, le deputate Di Vita, Di Benedetto e Mannino hanno aperto quello inefficienza, che ha contraddistinto alla Camera il cammino delle commissioni Affari Sociali, Cultura e Ambiente, con una produttività molto prossima allo zero, o addirittura nulla.

“La mia commissione – ha detto Giulia Di Vita – non ha prodotto nulla, ci riuniamo tre ore la settimana per esprimere pareri che il governo non tiene in nessun conto. E dire che si tratta di una commissione che affronta tematiche importantissime, legate alla famiglia, ai bambini alla sanità. E proprio nel campo della sanità c’è il problema, enorme, della corruzione che costa allo Stato 60 miliardi l’anno”.

Produttività quasi nulla pure per la commissione Cultura, alla quale il Movimento 5 Stelle ha cercato in tutti i modi di fare cambiare passo.

“Abbiamo presentato tre ddl (uno a mia firma) – ha affermato – Chiara Di Benedetto – per abbassare le tasse universitarie, per fare avere i soldi delle ferie non godute agli insegnanti precari e per riformare la legge quadro sulla scuola”.

Marcia col freno a mano pure la commissione Ambiente, “dove – ha affermato Claudia Mannino – nessun provvedimento di iniziativa parlamentare è andato in porto”.

In compenso il Movimento ha portato avanti gran parte del suo programma ambientale. “Da segnalare – ha detto la Mannino – la presentazione di un ddl sul monouso nella pubblica amministrazione. Solo Montecitorio spende 480 mila euro per la spazzatura”.

Non poteva mancare il racconto della tempestosa giornata alla Camera che ha visto l’approvazione del decreto Bankitalia da parte di colei che, suo malgrado, è divenuta la protagonista della vicenda: Loredana Lupo.

“Non siamo impazziti, protestavamo perché ci hanno rubato il diritto a fare opposizione. Hanno leso un nostro ed un vostro diritto. Qualsiasi persona sana lo avrebbe fatto. Non abbiamo alcun ripensamento. L’unico rammarico che abbiamo per quella giornata è non essere riusciti a bloccare il decreto”.

Due frecciate sono arrivate da Ciaccio e Santangelo, rispettivamente in direzione dell’Ars e dei senatori M5S.

“All’Ars ha detto il deputato regionale – non sanno legiferare e la prova è la clamorosa bocciatura di una Finanziaria senza prospettive di sviluppo, senza nerbo e senza speranza per lavoratori e famiglie, che regalava soldi solo ai petrolieri”.

Ciaccio ha anche parlato del microcredito, ancora fermo al palo perché boicottato, e delle Province, che rischiano di rimaterializzarsi e sulle quali presto ci sarà il voto finale per il quale il Movimento chiederà aiuto alla base.

“Saranno gli attivisti – ha affermato Ciaccio – a dirci come votare, attraverso una consultazione on line”

Da Santangelo – che ha parlato dell’opera di trasparenza portata avanti dai senatori 5 stelle sui meccanismi di voto in aula, una stoccata ai senatori dissidenti.

“Renzi ha detto – ha raccontato il senatore – che libererà i senatori prigionieri del blog di Grillo. Magari lo facesse presto”.

Nella tappa serale di Palermo sono intervenuti pure i deputati regionali Salvatore Siragusa e Giampiero Trizzino, che hanno raccontato le battaglie portate avanti nel primo anno a sala d’Ercole, come la lotta per l’abolizione delle Province, che proprio in questi giorni imbocca il rettilineo finale. Trizzino ha parlato anche della battaglia contro il Muos e della recentissima lotta “solitaria” contro il possibile allargamento delle maglie della sanatoria “grazie ad un semplice parere del Cga su una veranda”.

Foto della tappa del tour al Don Orione di Palermo

Redazione

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