Cosa sia stato seppellito nel parco Monte Po non è ancora chiaro. Quel che è certo, però, è che qualcosa c’è e va eliminato. Gli abitanti della zona lo dicono da mesi, l’hanno detto ancora più forte a luglio, quando un vasto incendio ha carbonizzato buona parte dell’area e dal terreno salivano «una puzza acida che rende l’aria irrespirabile» e un fumo nero di gomma data alle fiamme. «È una terra dei fuochi catanese», si era detto. Adesso, però, la bonifica sembra essere alle porte. «Inizierà entro agosto», sostiene Saro D’Agata, assessore all’Ecologia del Comune di Catania. Era stato lui, il mese scorso, ad annunciare una conferenza dei servizi per capire cosa fare di quel polmone verde di 28 ettari diventato discarica a cielo aperto. Aveva ammesso, però, che la situazione fosse complicata: «Sappiamo che c’è un sequestro da parte dei magistrati, ma non sappiamo di preciso dove», aveva detto a luglio. La risposta è arrivata alcune settimane fa: «La zona da bonificare è una di quelle su cui è intervenuta la procura afferma Ma la ripuliremo al più presto».
Quali saranno i provvedimenti da prendere, però, non è ancora sicuro. «Non sappiamo cosa ci sia là sotto spiega l’esponente della giunta comunale Quando inizieremo a scavare sapremo di preciso cosa è stato scaricato e in che quantità». Questione di poche settimane, giusto il tempo che tornino disponibili «i mezzi a motore dell’amministrazione, che attualmente sono impegnati per altri interventi in città». Poi servirà agire insieme ad altri assessorati, «concordando i lavori con diverse aree dell’amministrazione».
La promessa dell’inizio degli scavi arriva a due anni di distanza da quando la procura della Repubblica ha apposto i sigilli su parco Monte Po. All’epoca, era il settembre 2012, le indagini dei magistrati avevano portato all’arresto di sette persone per reato ambientale e al sequestro di 13 camion, tra escavatori e pale meccaniche. Era nato tutto a seguito di un’inchiesta partita dalla creazione di due discariche abusive all’interno dell’area. Secondo i residenti, però, quella era solo la punta dell’iceberg: «Abito qui da vent’anni e mio suocero abitava qui prima di me aveva raccontato a Ctzen Salvatore Lo Presti, che vive in via Monte Po Quando siamo venuti il livello del terreno del parco era molto più basso, ma negli anni, con tutto quello che hanno buttato, si è alzato di parecchi metri».
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