Attentato nella notte contro il presidente del Parco dei Nebrodi, Giuseppe Antoci. Intorno all’una, due persone hanno sparato contro la sua auto. Antoci viaggiava insieme al poliziotto di scorta sulla strada che va da Cesarò a San Fratello, sulle montagne messinesi. L’agente ha risposto al fuoco, riuscendo a far allontanare i malviventi che avrebbero utilizzato armi di grosso calibro. Né Antoci né il poliziotto avrebbero riportato conseguenze, ma sono stati trasferiti per controlli all’ospedale di Sant’Agata di Militello.
Antoci, che si trovava di ritorno da una manifestazione a Cesarò, già da tempo è nel mirino delle cosche mafiose messinesi, dopo le denunce in merito al giro di denaro e all’illegalità nel settore agricolo. Negli scorsi mesi, ignoti gli avevano inviato anche alcuni proiettili. Stando ad alcune indiscrezioni, nella sparatoria uno dei malviventi sarebbe stato ferito. Sull’episodio indaga la polizia di con il coordinamento della Direzione distrettuale antimafia di Messina.
Tra i primi a commentare l’agguato il capogruppo all’Ars di Sicilia Futura, Giuseppe Picciolo. «Siamo vicini a lui e agli uomini della sua scorta che, con grandi meriti, hanno fatto scudo a chi coraggiosamente guida al meglio l’istituzione che rappresenta. Siamo quindi al fianco del presidente Antoci ed alle battaglie per la giustizia e la legalità in un territorio che ha bisogno di tanti uomini coraggiosi come lui», dichiara.
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