Parcheggio Lupo, il contatto tra il Comune e Virlinzi Ritorna in pista il «vecchio» progetto da 12 milioni?

Interlocutorio, si dice così. Si è rivelato in questi termini il contatto telefonico intercorso ieri mattina tra l’assessore ai Lavori pubblici Pippo Arcidiacono e l’imprenditore Francesco Virlinzi. Il nodo da dirimere si chiama palestra Lupo: dopo giorni di finte e giravolte, ora sembra chiaro che l’immobile sia di proprietà comunale. E per arrivare a quest’ultima certezza ci sono volute settimane. L’amministrazione pare essersi persuasa a rispolverare un project financing che risale al 2005: abbattimento dello stabile, costruzione di un parcheggio sotterraneo, realizzazione di una piazza in superficie. Per un costo che si aggira tra i 12 e i 14 milioni. Per altro, tra le parti esiste un contenzioso sorto proprio perché, dopo aver vinto l’appalto-progetto di finanza, l’associazione di imprese Parcheggio Lupo srl non realizzò mai l’opera, accantonata proprio dal Comune. 

Quanto alla disponibilità del gruppo imprenditoriale catanese a ricominciare da quel punto, l’assessore spiega che «Ci sarebbe un interessamento, ma Virlinzi vuole affrontare la questione in un quadro più ampio, complessivo». Del resto, non è detto che il del gruppo Virlinzi sia sufficiente a «mettersi d’accordo». Parcheggio Lupo srl ha come amministratrice unica è Beatrice Lardini, al suo interno c’è il gruppo Di Martino e una società confiscata poche settimane fa al gruppo Ciancio, la Cisa. Il che vuol dire che non solo servirà mettere d’accordo tutti, ma bisognerà anche capire in che modo Cisa possa esprimersi sull’ipotesi di ripartire con l’appalto. L’associazione di imprese, fondata nel 2005, ha un capitale sociale di 550mila euro. Cisa partecipa con 146mila euro, Evirfin (gruppo Virlinzi) con 180mila euro. Sono inferiori le quote di Gestione immobiliare srl, Tania Maria Recca e Fin.Am srl. Tra l’altro, nell’Ati hanno un ruolo Ennio Virlinzi e la sorella Lorena Virlinzi, ma non Francesco, che però è stato contattato dall’assessore forzista Arcidiacono. A che titolo lo ha fatto, allora? «Solo per organizzare l’incontro – risponde l’assessore a MeridioNews – a cui prenderà parte anche il sindaco Salvo Pogliese. Si terrà la settimana prossima, ma non so ancora in quale giorno. E in quella sede parleremo con i rappresentanti legali della società». Sul buon esito dell’incontro, Arcidiacono si dice «fiducioso». La causa intentata da Parcheggio Lupo srl contro il Comune vale 753mila euro, ed è classificata dall’ufficio Contenzioso con un rischio medio nella prospettiva di una sentenza sfavorevole. 

Due giorni fa Arcidiacono si presenta davanti al Consiglio della prima municipalità. Convocato dal presidente Paolo Fasanaro, di Fratelli d’Italia, per discutere la faccenda. «A parte il consigliere del M5s – spiega Fasanaro a MeridioNews – siamo tutti d’accordo, anche i membri di opposizione del centrosinistra, sulla realizzazione del parcheggio interrato e della piazza». In quella sede Arcidiacono ribadisce il punto di vista della giunta e ricapitola i complicati passaggi che riguardano la proprietà del bene. Aggiungendo che, per via di questa confusione, nessuno ha mai inserito a catasto l’immobile. E che mancherebbero altri documenti. «Non so esattamente quali – risponde Arcidiacono – mi è stato detto dai tecnici degli uffici, che incontrerò per un chiarimento definitivo».

In realtà la proprietà dell’edificio che sorge in piazza Pietro Lupo balla da almeno 20 giorni. L’ex palestra viene in un primo momento inserito nel Piano parcheggi che il Comune stila il 12 ottobre. Tra le ipotesi progettuali da sottoporre alla Regione, infatti, l’amministrazione Pogliese aggiunge l’idea di una struttura a raso con 180 stalli per le auto, per un costo di circa due milioni di euro. Una visione che gli attivisti di Catania bene Comune bollano all’istante come «demenziale». Quel giorno, tuttavia, rappresenta in qualche modo l’innesco di una polemica che ha aggiornato a più riprese il concetto di surreale. 

Il 24 ottobre, 12 giorni dopo, Arcidiacono incontra gli occupanti della palestra, che da anni svolgono all’interno attività sociali di vario genere per il quartiere. L’assessore consegna loro una notizia: il parcheggio non si fa. Si fa invece una piazza con spazi verdi per la fruizione dei cittadini. Su Facebook, quel giorno, Matteo Iannitti parla di «vittoria» e di «effettiva disponibilità all’ascolto dell’amministrazione comunale». E propone di investire risorse per «avviare una progettazione partecipata della piazza, per includere nel progetto tutte le attività che si sono svolte in questi anni in Palestra». Ma l’euforia dura poco.

Il 29 ottobre sulle schiene degli attivisti gocciale una doccia gelata. Arcidiacono spiega a La Sicilia che «La palestra è sempre stata un bene della Regione siciliana, che l’ha venduta ai privati tanti anni fa. L’ufficio del Patrimonio non lo sapeva. Il sindaco è rimasto allibito come me». L’assessore aggiunge che, «a questo punto», l’esecutivo cittadino sarebbe favorevole al ritorno sulla scrivania del piano in project financing per la costruzione di un parcheggio interrato e di una piazza in superficie. Che risale al 2005. Appaltatrice di quell’opera è, ora come allora, la società Parcheggio Lupo srl. Che frattanto, dal momento che il parcheggio non è mai stato realizzato, ha pure fatto causa al Comune. Ma anche stavolta la versione di Arcidiacono risulta difettosa. Perché quell’area, poi si scopre, non è dei privati

È – almeno per il momento – del Comune. Come oggi conferma lo stesso Arcidiacono, nel 2007 Palazzo degli elefanti e la Regione Siciliana stipulano un protocollo d’intesa per il trasferimento del terreno, che per l’appunto diventa comunale. Il denaro però lo anticipa Parcheggio Lupo srl, e sarebbe questo dettaglio a trarre in inganno Arcidiacono e l’amministrazione in un primo momento. Quei 41mila euro versati dagli imprenditori sono ora confluiti nel contenzioso da 753mila euro. Sulla proprietà del bene, per adesso, non ci dovrebbero più essere dubbi. La posizione dell’amministrazione però non cambia: parcheggio interrato, piazza sovrastante e gli attivisti di Palestra Lupo che traslocheranno altrove. 

Marco Militello

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