Parcheggiatori abusivi, di padre in figlio Per entrambi la sorveglianza speciale

Nell’ambito del costante impegno della questura di Palermo mirato anche alla prevenzione del degrado urbano, si inseriscono non solo i predisposti servizi di controllo del territorio, ma, altresì, le proposte avanzate al tribunale per l’adozione di specifiche e stringenti misure restrittive della libertà personale a carico di coloro che, inottemperanti al D.A.C.UR. (impropriamente noto come Daspo Urbano), continuano a esercitare l’illecita attività di posteggiatore o guardiamacchine, in specie con azioni moleste, aggressive e pericolose per la sicurezza pubblica e in danno della stessa incolumità degli utenti della strada.

È appunto in tale contesto di prevenzione che si inseriscono i due decreti di applicazione della sorveglianza speciale semplice e con obbligo di soggiorno nel comune di Monreale, della durata di due anni, emessi di recente dall’A.G. a carico di due parcheggiatori abusivi segnalati dal questore di Palermo. Padre e figlio sono stati giudicati spiccatamente pericolosi per la sicurezza pubblica, alla luce, sia dei diversi specifici episodi di violazione Amministrativa, sia della più grave commissione di reati che spaziano dalla molestia, alla minaccia, alla violenza privata, all’estorsione e al danneggiamento ritorsivo.

L’attività accertativa sviluppata dai poliziotti della divisione polizia anticrimine della questura, Infatti, ha dimostrato la concreta pericolosità della famiglia di guardiamacchine monrealesi, che esercitavano tale illecita attività, prediligendo l’area urbana del parcheggio degli Emiri, sita lungo un importante snodo viario cittadino e nelle cui immediate vicinanze insistono anche presidi ospedalieri, non disdegnando di ricorrere all’uso dell’intimidazione e della indiscriminata violenza nei confronti degli automobilisti che manifestavano l’intenzione di non sottostare alle indebite pretese arbitrariamente imposte. Padre e figlio hanno disatteso, ripetutamente e volontariamente, le prescrizioni impartite dall’autorità di pubblica sicurezza, al fine di proseguire nell’attività vietata, palesando in tal modo un’ostinata avversione alle regole di civile convivenza e arrecando consistente rischio alla sicurezza e alla tranquillità pubblica.

Il parcheggiatore più giovane e violento, nel corso degli anni si è distinto negativamente per l’aver commesso una serie di reati contro la persona ed il patrimonio che hanno reso necessario l’intervento della polizia. Emblematica la circostanza della tentata estorsione commessa in danno di un malcapitato automobilista minacciato per il diniego opposto alla pretesa di denaro non dovuto, per la sosta del veicolo sulla pubblica via e l’aggressione subita da un cittadino che in quella circostanza ha riportato ecchimosi evidenti al volto, come conseguenza del tentativo di recupero dell’autovettura, lasciata in sosta all’interno del predetto parcheggio comunale. L’aggressore, al diniego dell’indebita regalia richiesta all’utente, dapprima ha danneggiato il finestrino dell’autovettura per poi colpire ripetutamente al volto, con pugni e gomitate, il conducente a bordo del mezzo, proferendo minacce di morte nei suoi confronti ed intimandogli di non accedere nuovamente all’interno di quell’area parcheggio, pena gravi conseguenze per la sua stessa incolumità fisica.

(fonte: questura di Palermo)

Andrea Turco

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