Una lussuosa villa a due piani da 252 metri quadri, con piscina e vista mare. Ma del tutto abusiva. E che, stando alle sue dichiarazioni dei redditi, il proprietario non avrebbe neanche potuto permettersi. È quanto emerso durante i controlli patrimoniali su Nicola Ribisi, classe 1980, condannato in via definitiva a cinque anni e quattro mesi di carcere per associazione mafiosa. A inizio marzo, la polizia di Agrigento, ha dato seguito al provvedimento di confisca dei suoi beni: non solo la villa di lusso in contrada Piano Daino, a Palma di Montechiaro, ma anche un veicolo, conti bancari e rapporti finanziari per un valore totale di oltre 500mila euro.
La sproporzione tra i redditi dichiarati e il reale tenore di vita dell’uomo è emersa incrociando anche i dati degli altri componenti della famiglia di Rabisi e della madre, per un arco di 15 anni dal 2005 al 2020. L’uomo, arrestato nel 2009, era stato incaricato dai vertici di Cosa Nostra di riorganizzare la famiglia mafiosa di Palma di Montechiaro. Per questo è stato condannato in via definitiva e adesso è arrivata la confisca dei beni, su richiesta del questore di Agrigento e disposta dal tribunale di Palermo.
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