La divisione anticrimine della questura di Agrigento ha sequestrato beni per 750mila euro a Nicola Ribisi. Il 41enne di Palma di Montechiaro era già stato arrestato dalla squadra mobile agrigentina, in esecuzione di una misura del gip del tribunale di Palermo su richiesta della Direzione distrettuale antimafia, nel settembre del 2009 e condannato, in via definitiva, a cinque anni e quattro mesi di reclusione per associazione di tipo mafioso.
Secondo l’accusa, Ribisi «era stato incaricato dai vertici di Cosa nostra di riorganizzare l’associazione mafiosa di Palma di Montechiaro». Il sequestro di oggi ha riguardato: sette rapporti bancari, una minicar e una villa residenziale con annessa piscina che è stata edificata senza alcun permesso ed è, quindi, abusiva.
L’indagine sui flussi economici ha riguardato il nucleo familiare e sono stati presi in esame circa 15 anni, dal 2005 al 2020. La divisione anticrimine ha evidenziato la sproporzione fra i redditi dichiarati e le spese accertate, in particolare quelle per edificare abusivamente, su un terreno agricolo di contrada Daino, una lussuosa villa vista mare a due piani di 252 metri quadrati.
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