Pallavicino, scuole ignare del rischio «Non sapevamo ci fosse l’amianto»

«Sapevamo dell’esistenza di questo terreno perché si trova in un’area vicina al nostro istituto, ma non sapevamo cosa si nascondesse sotto la terra» spiega a MeridioNews Stefania Cocuzza, insegnante presso la scuola elementare Siragusa in via Cagni, e prosegue: «Abbiamo solo notato lo stato di degrado e di sporcizia del terreno e la presenza di animali, come le pecore che un paio di volte ci siamo anche ritrovati nel parcheggio della scuola». La presenza degli animali era stata prontamente segnalata al Comune un mese fa, con la conseguente sollecitazione di una pulizia urgente dell’area. Il funzionario addetto al sopralluogo ha spiegato che si trattava di una proprietà privata e che quindi non aveva alcuna facoltà di agire, recapitando la richiesta della scuola agli uffici degli organi preposti. «La pulizia era necessaria, con il caldo la sporcizia alimentava cattivi odori, zanzare e insetti – torna a dire la docente -, mettendo a rischio l’incolumità dei bambini e dell’utenza».

Stessa inconsapevolezza riguardo al rischio corso per via dell’amianto abbandonato in questo campo anche da parte dell’Ipssar Borsellino a piazza Bellissima: «Dalle finistre dell’istituto potevamo vedere che l’area versava in stato di abbandono, ma non eravamo affatto consapevoli che ci fosse qualcosa di pericoloso» precisa Daniela Brancatello, funzionaria Ata di supporto alla dirigenza. Anche in questo caso, ad attirare l’attenzione era l’inconsueta presenza di animali: conigli, capre, pecore. «C’era una sorta di capanna per gli animali» dice Brancatello, che aggiunge: «Ci siamo sempre chiesti come mai questo terreno fosse abbandonato, dal momento che le aree circostanti invece sono coltivate e ben tenute, ma senza trovare risposta».

Per quanto riguarda il progetto di riqualificazione consigliato dal presidente della settima circoscrizione, Pietro Gottuso, entrambe le rappresentanti delle due scuole si mostrano d’accordo: «Azzeccata l’idea di realizzare un parcheggio» dice Cocuzza e spiega: «La nostra scuola si trova in un’area che non è agevole dal punto di vista del traffico: i genitori entrano con l’auto in via Cagni, che è una strada senza uscita, e le stradine limitrofe sono molto strette, la circolazione la mattina si intasa, quindi un parcheggio renderebbe più fruibile l’edificio scolastico». La funzionaria dell’istituto alberghiero, poi, precisa: «In questa zona ci sono ben due scuole e numerosi laboratori di analisi molto frequentati. Un parcheggio sarebbe un’idea per rendere meno caotica questa città bellissima».

Silvia Buffa

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