Palermo: urbanistica e Comune sono falliti. Anzi no

DUE CONVEGNI SU FUTURO DI CITTA’ E PRG NELLO SPAZIO DI POCHI GIORNI. INTERVIENE ORLANDO: “SIAMO FUORI DAL TUNNEL”. DEL DIVERTIMENTO?

 

di Gabriele Bonafede

Sembra il rantolo finale del moribondo: l’urbanistica di Palermo. Eppur si muove ancor! Su iniziativa, certamente encomiabile, dell’Istituto Gramsci e altre associazioni culturali palermitane, si è celebrato alla Camera di Commercio di Palermo un nuovo convegno che ha cercato, e trovato, un dialogo con Sindaco e amministrazione sul futuro della città.

Fior di urbanisti, che finora non hanno inciso che in maniera superficiale sull’assetto di Palermo, si sono susseguiti per dire la propria e, spesso, recitare il “mea culpa”. C’è stato anche chi ha detto che i Piani Regolatori Generali (PRG, lo strumento urbanistico vigente in Italia) sono da ritenere colpevoli di alcuni disastri in Sicilia, soprattutto dal punto di vista ambientale: si è costruito troppo e dove non si doveva costruire, come alvei di fiumi e zone franose. E non si è costruito solo in maniera abusiva, ma anche a norma di PRG, cioè a norma di legge.

È stato quindi commovente vedere che la Sala delle Lapidi del Comune di Palermo sia stata così affollata già alcuni giorni fa per parlare di una variante generale, o il rifacimento, del PRG di Palermo, su iniziativa di Rosario Filoramo, consigliere comunale del PD.  In quel primo incontro si sono poste le basi del successivo dibattito, avvenuto ieri e l’altro ieri alla Camera di Commercio.

Ed è ancora più commovente vedere come studiosi, urbanisti,  intellettuali, si siano incontrati di nuovo per questa due-giorni alla Camera di Commercio insieme all’amministrazione. Motivo? Si cerca giustamente di rilanciare idee per la città, con un orizzonte di medio termine e nonostante la profonda crisi economica, sociale, culturale e civile di Palermo e oltre.

Se non altro, alcuni interventi hanno fornito dati sull’insufficienza di servizi di base, come scuole pubbliche e verde pubblico, ricordando che è questo il vero settore nel quale si dovrebbero investire le poche risorse disponibili, per fortuna in linea con quanto annuncia il governo Renzi. Qualcuno ha anche parlato di “partecipazione”, qualcosa che nemmeno la sinistra di Palermo ha accettato di proporre per decenni, ancorché l’idea non sia poi così nuova, visto che ne parlavano già Danilo Dolci e gli urbanisti a lui vicini almeno cinquant’anni fa.

Danilo Dolci parlava e attuava l’urbanistica partecipativa negli anni ’60.

Com’era d’aspettarsi, l’intervento più atteso e ascoltato è stato quello del Sindaco Leoluca Orlando. Che, con le sue consuete capacità comunicative, ha ribadito da quale spaventosa situazione finanziaria si cerca di uscire dopo un decennio di deriva e mancato utilizzo persino dei fondi europei.

Orlando annuncia che il fallimento del Comune è stato finora evitato e si è vicini all’uscita dal tunnel (“del divertimento”,  Caparezza permettendo, nel video con il testo della canzone quanto mai attuale). Mentre, per evitare il fallimento dell’urbanistica, ne stiamo parlando.

E non si può non essere d’accordo in questo caso. Forse l’urbanistica a Palermo può rinascere, intesa anche come istanza culturale. A patto che spariscano i relitti che aleggiano ancora su queste tematiche, ossia quella generazione di urbanisti, ormai per fortuna quasi tutta in pensione, che è riuscita a far chiudere anche la Facoltà di Architettura dove essa stessa ha cercato d’insegnare urbanistica fino a un paio d’anni  fa. Facoltà di Architettura di Palermo che pure, fino a trenta-quaranta anni fa, aveva ancora qualcosa di vero da dire sull’urbanistica e su tante altre cose.

Forse la nuova generazione di urbanisti che appare solo adesso nelle cattedre, e spesso a tarda età, avrà qualcosa di concreto da dire e da fare, PRG o non PRG.

Gabriele Bonafede

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